Arrivano gli aumenti di stipendio nei nuovi contratti dei lavoratori statali e della Scuola già dal 2019: nella legge di Bilancio 2019, anticipa Il Messaggero, saranno stanziati 50 euro in più di aumenti medi delle retribuzioni, ma il primo anticipo si avrà solo con il cedolino del prossimo aprile. Al momento sono queste le uniche certezze relative al rinnovo dei contratti statali del prossimo triennio, ovvero dal 2019 al 2021, derivanti da quanto riportato nella Manovra economica e finanziaria. Toccherà, dunque, al Governo Conte e al ministro della Funzione Pubblica, Giulia Bongiorno lavorare sulle risorse disponibili (1,1 miliardi di euro nel 2019, 1,4 e 1,8 rispettivamente nel 2020 e 2021) per assicurare gli aumenti degli stipendi di circa 1 milione e 880 mila dipendenti statali e della scuola.
Contratto scuola e statali: novità oggi aumenti stipendi cedolino aprile e luglio 2019
Entrando nelle cifre dei rinnovi dei contratti statali e degli aumenti delle retribuzioni, successivo al primo incremento in busta paga di aprile 2019 pari a circa 8 euro, da luglio l'importo dovrebbe salire a 13/14 euro. I primi due aumenti saranno direttamente determinati dall'indennità di vacanza contrattuale calcolata sulla stima dell'inflazione che, per il 2019, l'Istat certifica all'1,9 per cento. Pertanto, dopo tre mesi di mancato rinnovo del contratto degli statali, verrà riconosciuto ad aprile il 30 per cento (pari allo 0,42%) dell'incremento del costo della vita dell'Istat, dopo sei mesi il 50 per cento (pari allo 0,7%).
Questi valori non si applicano sull'intera retribuzione, ma solo sulle voci stipendiali qualificate dalla relazione tecnica della legge di Bilancio che, per gli statali, ammontano a 25.184 euro annui. Applicando a questo importo le percentuali suddette si determinano i primi aumenti che verranno accreditati nei cedolini di aprile e di luglio 2019.
Ultime oggi contratti statali, Ata e docenti della scuola: aumenti stipendi nel 2019, di quanto
Dalla relazione tecnica accompagnatoria alla legge di Bilancio 2019 si evince, inoltre, che il rinnovo dei contratti degli statali e della scuola riguardanti i dipendenti contrattualizzati (circa 1,88 milioni di lavoratori del pubblico impiego) determinerà, su una media annuale di 32.600 euro, aumenti totali degli stipendi per 32 euro nel 2019 (aumento dell'1,3 per cento), per 40 euro nel 2020 (aumento dell'1,65%) e per 49 euro nei cedolini del 2021 (incremento dell'1,9%).
Per i dipendenti delle amministrazioni non statali (tra i quali rientrano i lavoratori della Sanità e degli enti territoriali) gli aumenti sarebbero più alti, dato il reddito medio di partenza più elevato (circa 35.500 euro): si prospettano incrementi fino ad 52 euro lordi, ma gli enti ai quali fanno capo (Regioni e Comuni su tutti) dovranno provvedere ad assicurare le risorse necessarie per gli aumenti dai propri bilanci.
Bonus perequativo con rinnovo contratti degli statali: non si perde nel 2019
Resta in piedi l'elemento perequativo degli aumenti degli stipendi già introdotto dallo scorso rinnovo dei contratti statali e della scuola. La voce introdotta nello scorso rinnovo contrattuale per compensare la perdita, rispetto agli 85 euro mensili medi pattuiti dal precedente Governo, con importi fino a 20 euro (mediamente, 16-17 euro), verrà riassorbita nel prossimo contratto degli statali.
Dunque, l'attuale Governo Conte ha stabilito che il bonus perequativo non verrà perso dai lavoratori del pubblico impiego che lo percepiscano fino alla fine del 2018 grazie allo stanziamento di 250 milioni annui.