Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 15 novembre 2018 vedono arrivare nuove notizie contrastanti sulla quota 100 e sul reddito di cittadinanza. In particolare, all'interno del Dpb (Documento programmatico di bilancio) si riporta che i provvedimenti risulteranno ad efficacia non immediata. Un punto sul quale il Governo ha comunque indicato che si sta già provvedendo a predisporre gli appositi decreti legge. Intanto i sindacati tornano a chiedere di fare chiarezza, mentre dall'UE arriva una risposta critica alla lettera recentemente inviata dal Ministro Tria a Bruxelles.

Pensioni anticipate e reddito di cittadinanza: i tempi del provvedimento

Prosegue la discussione parlamentare sulle pensioni anticipate tramite la quota 100 e sul reddito di cittadinanza. Due misure al centro del programma di riforma dell'esecutivo, ma sulle quali si sta verificando una dialettica accesa riguardante i dettagli tecnici. Secondo quanto hanno riportato nella giornata di ieri le agenzie di stampa, i provvedimenti risulterebbero non "ad efficacia immediata" e destinati ad essere definiti all'interno di una legge collegata. La nuova versione deriva dall'ultima bozza del Dpb, al quale il Governo ha dato il via libera nella giornata di ieri. Bisogna anche evidenziare che la questione va a porsi con un senso di discontinuità rispetto a quanto affermato finora, stante che in precedenza i due provvedimenti erano indicati con "efficacia immediata".

Non resta quindi che verificare in che modo proseguirà la discussione nelle aule parlamentari.

Di Maio (M5S): decreto subito dopo la Manovra

Dopo che la vicenda ha avuto diffusione il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha voluto comunque tranquillizzare le persone potenzialmente interessate dalla quota 100 e dal reddito di cittadinanza, spiegando che sulle misure "la norma ce l'ho già pronta".

Nella pratica l'esponente pentastellato ha spiegato anche in quale modo intende procedere: "appena diventa operativo il fondo da 16 miliardi (con il voto del Parlamento sulla manovra), chiederò a Conte di convocare il Consiglio dei Ministri e fare il decreto legge con le misure. Non ci si appigli alla lettera di Tria: nessuno slittamento, il 'reddito' sarà legge alla fine del 2018", ha quindi concluso.

Proietti (UIL): il Governo faccia chiarezza sulla previdenza

Dai sindacati si torna ad esprimere preoccupazione in merito alle riforme in avvio nel settore previdenziale. A chiedere di fare chiarezza è stato in particolare il Segretario Confederale della Uil Domenico Proietti, il quale ha ricordato che per la propria sigla "occorre continuare a cambiare la Legge Fornero introducendo una piena flessibilità di accesso per tutti i lavoratori intorno ai 62 anni; sancendo che 41 anni di contribuzione sono sufficienti per andare in pensione a prescindere dall'età; superando tutte le disparità che penalizzano le donne, con una valorizzazione del lavoro di cura e della maternità; confermando l'ape sociale; prorogando opzione donna e completando la salvaguardia degli esodati".

Oltre a ciò, è fondamentale anche prevedere un intervento per i futuri assegni dei giovani, ad esempio attraverso delle tutele per i buchi contributivi.

La replica dell'UE alla LdB 2019: rispettare le regole

Nel frattempo non si è fatta però attendere la replica dell'Unione Europea alla lettera inviata ieri dal Ministro dell'Economia Tria in merito alle stime riguardanti la Manovra, le riforme (come nel caso di quelle previste per pensioni e welfare) e la tenuta dei conti pubblici. Secondo quanto ha spiegato il Vice Presidente della Commissione UE Valdis Dombrovskis, i piani italiani "sono controproducenti per l'economia italiana stessa". Il motivo è che "già ora la percentuale del debito pubblico è circa una volta e mezzo superiore a quello di un anno fa.

Ciò è evidente anche nella disponibilità di finanziamenti e nel costo del credito per l'economia reale, che sta cominciando a influenzare gli investimenti". Una posizione similare è stata espressa anche dall'Austria, la quale ha anche suggerito l'avvio di una procedura d'infrazione per il nostro Paese tramite le parole espresse dal Ministro Hartmut Loeger.