Il tema Pensioni, con la prossima introduzione della quota 100, sta facendo discutere molto. Così, forse approfittando della cresta dell'onda, alcuni artisti svelano gli importi delle loro pensioni, lamentandosi degli assegni esigui. Tra loro Enzo Paolo Turchi e Giucas Casella, il primo con un importo di 740 euro mentre il secondo di 800.

Pensioni, diversi artisti percepiscono assegni bassi

Il settimanale Spy ha riportato la rabbia di alcuni artisti, molto conosciuti nel nostro Paese, che dopo lunghissime carriere nel mondo spettacolo (a volte anche di 50 anni) si ritrovano con una pensione molto bassa.

La crisi colpisce non solo le persone comuni, ma talvolta anche i Vip che percepiscono pensioni al di sotto dei 1.000 euro. Nella maggior parte dei casi questi artisti si sono affidati ad agenti disonesti e/o hanno fatto i conti con regole antiquate ma che li hanno portati a un solo risultato: ad incassare molto meno di quanto hanno versato. Enzo Paolo Turchi dichiara: "Ci sono rimasto molto male, non è per una questione di soldi ma bensì per etica professionale" si sfoga l'artista che incassa appena 740 euro al mese. Turchi si lamenta che gli artisti non possono essere trattati così, famosi o non famosi che siano, "dandogli l'elemosina": "Tutti i miei contributi sono svaniti, la ritengo un'offesa" conclude il coreografo.

Come accennato poc'anzi, Turchi non è l'unico a percepire una pensione bassa, gli fa compagnia Giucas Casella: "Mi sembra un importo così ridicolo rispetto a tutto quello che ho versato, tanto che sto pensando di agire con un ricorso" afferma il mago più conosciuto d'Italia. L'artista aggiunge però che, da buon siciliano, è stato meticoloso: probabilmente avrà fatto altri investimenti, "solo con la pensione sarebbe impossibile vivere" conclude Casella.

Le regole del passato

Un'altra "vittima" del sistema pensionistico è Wilma De Angelis, anche lei deve accontentarsi di un assegno di 800 euro, nonostante abbia cominciato a lavorare a 16 anni. I 18 anni che la donna ha trascorso a Telemontecarlo come lei stessa ha dichiarato, "sono andati quasi tutti persi": all'epoca la sede si trovava proprio a Montecarlo e non c'era alcun obbligo di versare i contributi, "questa cosa un po' mi ha fregato" dice la De Angelis.

Stessa amara sorte è capitata anche a Margherita Fumero, volto noto del teatro italiano, la donna racconta che in passato esisteva un tetto massimo di contributi che si potevano versare e che questa cosa ha danneggiato molto gli artisti in vista del pensionamento.