L'Ufficio parlamentare di bilancio ha rilasciato importanti dichiarazioni su quota 100 nel corso di un'audizione parlamentare di fronte alle commissioni Bilancio delle due Camere. Fino ad oggi, indiscrezioni giornalistiche avevano parlato di forti tagli sull'assegno pensionistico per chi sceglierà di andare in pensione prima dei 67 anni dal 2019. Quanto riportato dai quotidiani non aveva mai trovato conferme dalle voci ufficiali del governo Movimento 5 Stelle e Lega Nord, con i principali esponenti politici che ribattevano come il pensionamento con quota 100 non comportasse nessuna penalizzazione.
Nella giornata di ieri però si è scoperto che la verità è un'altra.
Quota 100 prevede una penalizzazione fino al 30 per cento
A confermare la penalizzazione derivante da quota 100 è stato direttamente l'Ufficio parlamentare di bilancio. Secondo quanto affermato nel corso dell'audizione tenutasi ieri, chi opterà per la pensione a 62 anni con 38 di contributi subirà una decurtazione dell'assegno pensionistico del 30 per cento. Una percentuale simile la si può ritrovare nel pensionamento con Opzione Donna, il regime sperimentale pensato per le donne e prorogato dall'attuale governo tramite l'ultima manovra finanziaria.
In concreto, un lavoratore che sceglie di accedere alla pensione con quota 100 a 62 anni, avendo maturato 38 anni di contributi, prende il 30 per cento in meno di quanto gli spetterebbe se continuasse ad andare al lavoro fino all'età per la pensione di vecchiaia (67 anni dal 1° gennaio 2019).
Se, ad esempio, un'operaio matura una pensione di 1.200 euro al mese, anticipando di 5 anni l'uscita dal mondo del lavoro si ritrova con un assegno previdenziale decurtato di 360 euro. Di conseguenza percepirà di pensione un importo pari a 840 euro, quasi un terzo in meno rispetto a quanto riceverebbe nell'eventualità che scelga di continuare a lavorare.
Quota 100 con penalità, la difesa di Salvini
Il vicepremier Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano una replica rispetto a quanto emerso in audizione, ha sottolineato che la misura quota 100 deve essere intesa come un'opportunità per "andare in pensione prima recuperando quanto versato" e non come un obbligo.
A questo proposito, il leader della Lega Nord ha poi invitato i giornalisti a domandare agli italiani se preferiscano restare ostaggi della riforma Fornero oppure avere la possibilità di decidere se andare in pensione con qualche anno di anticipo. Una domanda retorica, nell'ordine delle idee dell'attuale ministro dell'Interno.