Chi usufruirà del meccanismo della Quota 100 a partire dal 2019 potrebbe incorrere a delle penalizzazioni che vanno dal 5 a oltre il 30%. È quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica". Stando alle simulazioni effettuate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio sulla nuova Legge di Stabilità, infatti, circa 437 mila lavoratori potrebbero vedersi l'assegno previdenziale ridotto di un terzo.
Secondo l'Upd penalizzazioni dal 5 al 30%
Come ormai noto, la Quota 100 prevede il pensionamento anticipato dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.
In tal modo verrebbe anticipata l'età pensionabile di sei anni rispetto ai 67 anni previsti per il pensionamento di vecchiaia lanciato dalle precedenti norme dettate dalla Riforma Fornero. Secondo i calcoli effettuati dall'Upb, le penalizzazioni andrebbero da un minimo del 5,06% nel caso in cui l'età pensionabile venga anticipata di un solo anno fino ad un massimo del 34,17% in caso di anticipo di sei anni. Si tratta di un taglio che scaturisce dalla minor quota di contributi versata che contribuisce a formare l'importo dell'assegno pensionistico.
Nei giorni scorsi il segretario federale della Lega Matteo Salvini aveva ribadito che il famigerato meccanismo della Quota 100 non avrebbe comportato alcun tipo di penalizzazione dando una risposta al Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri che aveva dedotto una riduzione di 500 euro sull'assegno per i lavoratori della Pubblica Amministrazione qualora decidesse di lasciare l'attività lavorativa a partire dai 62 anni di età anzichè a 67.
La spesa pensionistica potrebbe aumentare a 13 miliardi
Il Presidente dell'Upb Giuseppe Pisauro, invece, ha spiegato: "Questa stima non è ovviamente direttamente confrontabile con le risorse stanziate nel Fondo per la revisione del sistema pensionistico". Stando a quanto affermato sul quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", viste le ipotetiche penalizzazioni, non tutti i potenziali beneficiari opteranno per la Quota 100 ma in caso contrario la spesa pensionistica subirebbe un deciso incremento con la possibilità di toccare i 13 miliardi di euro per il primo anno di applicazione della misura.
La manovra finanziaria, inoltre, potrebbe peggiorare il disavanzo pubblico sia rispetto al deficit tendenziale sia rispetto al risultato atteso per il 2018. Tale disavanzo, infatti, potrebbe ridursi mantenendo una quota di clausole di salvaguardia su Iva e Accise.