Le istanze dei medici italiani sono state principalmente due: l’aumento dei fondi per gli investimenti nella Sanità e il loro rinnovo contrattuale, fermo ormai da più di dieci anni. Per tali motivi ieri i ‘camici bianchi’ hanno deciso di incrociare le braccia per 24 ore. E' stata in ogni caso garantita la "continuità delle prestazioni indispensabili".
I medici hanno incrociato le braccia per 24 ore, i sindacati: 'Da anni non si aveva la stessa adesione'
Da quanto si apprende in queste ore alla giornata di sciopero di ieri hanno aderito parecchi medici, ottenendo – a detta dei maggiori sindacati – uno strepitoso successo.
Di contro, sono stati migliaia gli interventi chirurgici rinviati nonostante fossero stati già programmati da tempo in molti Nosocomi della Penisola. Tanti, dunque i disagi e le problematiche a cui sono andati incontro gli utenti/pazienti.
La giornata di sciopero ha avuto a coronamento anche una conferenza stampa (tenutasi a Roma), presieduta da Carlo Palermo, Segretario Generale di uno dei maggiori sindacati dei medici “Anaao Assomed”. Lo stesso segretario, confermando l’elevato numero delle adesioni, ha avuto modo di precisare quanto è avvenuto dal punto di vista delle adesioni: "Le notizie che arrivano dalle regioni parlano di una partecipazione allo sciopero dei medici ben maggiore rispetto alle aspettative, pari all' 80-90% del personale".
Dunque, per Palermo si tratterebbe di un vero e proprio plebiscito dei camici bianchi. Poi prosegue: "Bisogna tornare anni indietro per trovare la stessa adesione a una mobilitazione".
Le ragioni dello sciopero
Per quanto riguarda invece le motivazioni che stanno alla base dell’eccezionale giornata di protesta, il segretario generale Palermo spiega che le stesse si fondano principalmente su due ordini di motivi: da un lato, la richiesta (rimasta da tempo inascoltata) di più risorse da destinare al comparto sanitario (i sindacati parlano di una "situazione giunta al collasso") e in secondo luogo per dare corso al tanto atteso rinnovo contrattuale, oramai bloccato da un decennio.
Secondo i sindacati lo sciopero avrebbe (paradossalmente) favorito indirettamente anche i cittadini, visto che le motivazioni che hanno spinto i medici a questo stop forzato garantirebbero un’adeguata assistenza sanitaria prima di tutto ai pazienti stessi.
Intanto, nel tardo pomeriggio di ieri sono arrivate le dichiarazioni ben auguranti oltre che rassicuranti di Giulia Grillo, attuale ministro della Salute.
All’interno della Legge di Bilancio – chiarisce la Grillo - esistono già le risorse necessarie per rinnovare il contratto. Non solo, ma per quanto riguarda gli investimenti nella Sanità si specifica che è anche previsto un aumento del ‘fabbisogno sanitario nazionale standard’ per il triennio 2019/2021. Complessivamente – precisa la Grillo – gli stanziamenti ammontano a 1 milione e 350 mila euro (450 mln l’anno).
Nonostante le dirette rassicurazioni del ministro alla Salute, la posizione del sindacato Fp-CgilMedici rimane abbastanza critica e scettica nei confronti di questo governo. Duri anche i commenti del sindacato Uil-Fpl, il quale con amarezza sottolinea: "Si sperava in qualcosa di più concreto da questo governo. Il sistema sanitario - a detta dello stesso sindacato - è letteralmente 'al collasso'. Per non dimenticare, l'imminente turnover che riguarderà a breve i nuovi pensionamenti".