Ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi sabato 24 novembre, incentrate sul braccio di ferro tra Governo Conte e Unione Europea sulla manovra finanziaria: uno scontro che rischia, persino, di produrre serie ripercussioni sul futuro politico del nostro Paese. 'Il 2,4% non si tocca, altrimenti faccio cadere il governo', parola di Matteo Salvini che, d'accordo con il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha frenato il premier Conte e il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, dalla loro voglia di trattativa con l'UE. Intanto, come pubblicato dal quotidiano economico 'Il Sole 24 ore', si va verso una soluzione innovativa per quanto riguarda la Quota 100 per i dipendenti pubblici, ovvero un anticipo bancario per il trattamento di fine servizio (o fine rapporto) con il rimborso degli interessi a carico dello Stato.

Pensioni e Legge di Bilancio, Salvini e Di Maio: 'Il 2,4% non si tocca'

C'è grande attesa per l’incontro tra il presidente della Commissione Juncker, il premier Conte e il ministro dell’Economia Tria. L'Italia è chiamata a dare un segnale di responsabilità e, in questo senso, le parole del Presidente del Consiglio (ha parlato di 'rimodulazione degli interventi') e quelle del ministro delle Finanze ('Dialogo che deve incentrarsi sulle misure cardine della manovra') sembrano portare a delle sostanziali modifiche della Legge di Bilancio 2019. Come riporta il quotidiano 'Repubblica' di oggi, sabato 24 novembre, il fondo di 14 miliardi inserito nella legge di Bilancio con le risorse equamente divise a vantaggio di reddito di cittadinanza e riforma pensioni con Quota 100, verrebbe quasi dimezzato.

I maggiori risparmi verrebbero indirizzati al potenziamento della crescita vale a dire sconti fiscali alle imprese, rafforzamento di industria 4.0, capitale umano.

Salvini e Di Maio, però, hanno tutta l'intenzione di mettersi di traverso rispetto al percorso intrapreso dal premier Conte e dal ministro Tria. Il leader della Lega sarebbe disposto ad accettare la concessione di uno o due dei sette miliardi previsti per il superamento della Legge Fornero e allo spostamento su investimenti per la crescita.

Di Maio, invece, sarebbe disposto a rinunciare solo a 500 milioni del reddito di cittadinanza. Dunque, il massimo che i due vicepremier sarebbero disposti a concedere è lo spostamento di tre o quattro miliardi dalle misure chiave del contratto di Governo ad investimenti per la crescita.

Quota 100, ipotesi prestito-ponte per le liquidazioni dei dipendenti statali

Intanto, arrivano delle importanti novità per i dipendenti pubblici che sceglieranno la misura di anticipo pensionistico Quota 100: infatti, come riporta il quotidiano 'Il Sole 24 Ore', potrebbero ricorrere a un anticipo bancario del TFR o TFS con il rimborso degli interessi a carico dello Stato.

In pratica, invece di aspettare oltre 2 anni, potrebbe arrivare la soluzione del prestito-ponte bancario a costo zero, una soluzione in parte mutuata dall’esperimento attualmente in corso dell’Ape volontaria.

L'ipotesi è ancora al vaglio dei tecnici dell'esecutivo, come piano B al posticipo di pagamento del TFS/TFR, sponsorizzato dalla Ragioneria generale dello Stato come misura di disincentivo al temuto esodo di pensionati nel 2019, per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione.