Per il governo giallo-verde il tema dell’istruzione sembra essere argomento centrale del suo operato. Infatti, dalla Camera dei Deputati emerge una novità molto importante che riguarda la Scuola e che si riferisce ad una nuova immissione di lavoratori, nello specifico, insegnanti della scuola primaria. Un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera prevede l’assunzione di 2.000 nuovi insegnanti. Adesso il provvedimento, che farà parte della manovra di Bilancio, deve completare il suo classico Iter. Come riporta il sito dell’agenzia di stampa “Ansa”, come di consueto, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Stabilità, dovrà essere emanato il decreto di attuazione.
Un iter comune a tutte le misure ed i provvedimenti inseriti nelle manovre finanziarie di ogni anno.
Perché questo piano di immissioni di insegnanti?
L’emendamento di cui trattiamo ha come prima firmataria la deputata del Movimento 5 Stelle Maria Marzana, che è anche colei che ha reso pubblico il via libera della Commissione Bilancio di Montecitorio, al provvedimento. Le nuove assunzioni scaturiscono dall’obbiettivo di ampliare a tutto il territorio nazionale il tempo pieno o prolungato che dir si voglia. La possibilità di frequentare la scuola primaria anche di pomeriggio va estesa anche nelle aree del Mezzogiorno. Infatti, la parlamentare, nel pubblicizzare il lavoro della Commissione sul suo emendamento, ha messo in luce una problematica particolare che riguarda proprio il tempo prolungato.
Infatti, numeri statistici alla mano, sembra a Milano circa il 90% dei bambini ha la possibilità di andare a scuola anche dopo pranzo, con il cosiddetto tempo pieno. A Palermo, tanto per fare un esempio, questa opzione riguarda solo il 4% dei bambini. Secondo la proponente, il tempo pieno garantisce una maggiore e migliore istruzione ai bambini ed allo stesso tempo concederebbe maggior tempo libero o da dedicare al lavoro, per i genitori.
La questione occupazionale
Detto degli aspetti che hanno spinto la parlamentare e gli altri firmatari a chiedere l’inserimento di questo provvedimento in manovra finanziaria, non va tralasciato il ritorno in termini di occupazione di questa misura. Come dicevamo, il piano prevede ben 2.000 nuove immissioni di insegnanti della scuola primaria al Sud Italia.
Sempre in base alle statistiche infatti, le possibilità di lavorare sono molto maggiori al Nord rispetto al Meridione, vuoi per il più alto numero di abitanti, di bambini e quindi di scuole, ma anche per l’utilizzo in misura inferiore del tempo prolungato. Le nuove assunzioni sarebbero un toccasana per molti insegnanti che adesso sono emigrati al Nord per poter lavorare e che potrebbero rientrare al Sud. Una soluzione che potrebbe produrre anche la stabilizzazione di molti precari della scuola. Questo sarà solo il primo passo, perché dalle dichiarazioni della Marzana, trapela la volontà dell’esecutivo di potenziare tra 2019 e 2020, l’organico della scuola a livello generale.