A tranquillizzare gli animi degli elettori e di quanti ambivano alla quota 100 ci ha pensato Claudio Durigon (Sottosegretario leghista al Ministero del Lavoro) che ad Agorà (Rai 3) è intervenuto per rassicurare i pensionandi: 'Quota 100 non subirà tagli e non diventerà quota 104'. Anche Salvini ha rassicurato: "Quota 100 è 62 anni di età più 38 di contributi".
Pensioni anticipate, Brambilla smentito: nessuna modifica dei requisiti
È una bufala! Quasi in coro sia Matteo Salvini (Vicepremier dell’esecutivo giallo-verde) sia Claudio Durigon smentiscono le ultime indiscrezioni circolate su alcuni media: la quota 104 non rientra nelle intenzioni del Governo, si procederà come detto nel programma elettorale: quota 100 resta quota 100, non subirà alcun taglio.
Dunque viene smentita la notizia (diffusa anche da Il Corriere della Sera) della nuova proposta di Brambilla che avrebbe visto un’uscita a scaglioni dal 2019 al 2020 per tutti coloro che al 31/12/2018 erano già in possesso dei requisiti richiesti dalla misura da almeno 2 anni. "Non c'è nessun taglio a proposito di quota 100. Assolutamente no": così ha risposto Durigon a chi gli chiedeva se fosse stata vera la proposta di Brambilla. Anche Salvini ai microfoni di Rtl 102.5 ha ribadito: "Quota 100 è 62 anni di età e 38 di contributi senza penalizzazioni. Questo è l'impegno preso e lo porterò fino in fondo". Pericolo rientrato? Così sembrerebbe, ma le ultime dichiarazioni del Ministro dell’Economia Tria e il suo atteggiamento dinanzi al Parlamento non potevano comunque passare inosservati ai cittadini, che da mesi attendono di comprendere la loro sorte previdenziale e soprattutto vorrebbero comprendere quanto vi sarà di vero nelle promesse fatte in campagna elettorale.
Pensioni e Manovra 2019: Tria in Parlamento non risponde alle domande
Tria dal canto suo da un lato ribadisce come la quota 100 resti insieme al reddito di cittadinanza una priorità, dall'altro ricorda che allo stato attuale si stanno studiando i disegni di legge e si sta definendo il costo delle misure. Poi ha aggiunto: “Abbiamo accantonato i fondi poi è chiaro che una valutazione attenta del costo è possibile solo quando ci saranno i disegni di legge”.
Successivamente si presenta dinanzi al Parlamento e pare temere le domande dell’opposizione sulla manovra 2019, specie sul fronte Pensioni e reddito di cittadinanza (i due cavalli di battaglia dell'attuale Governo). Tria ha infatti affermato: "Confermo il dialogo costruttivo con l’Ue, ma non mi fate domande, non sono qui per un’audizione altrimenti me ne vado".