Il Senato ha dato il suo benestare per la manovra finanziaria che sarà attiva dal gennaio 2019. Diversi pareri contrastanti poiché quanto attuato viene ritenuto penalizzante per la previdenza sociale. Facciamo riferimento alla possibilità dell' uscita anticipata con Quota 100 al fine di relegare la Riforma Fornero e dell'obiettivo che il M5S si è posto: il reddito di cittadinanza. Va specificato che saranno applicate modifiche ai requisiti d'accesso alla pensione in linea con l'adeguamento alla speranza di vita.
Dal 2019 previsto aumento di cinque mesi
Sulle pagine de "Il Messaggero" si legge che il governo ha deciso di aumentare i requisiti alla pensione di vecchiaia di cinque mesi a causa dell'adeguamento dei requisiti previdenziali alla speranza di vita. Dal 2019 si potrà uscire dal mondo del lavoro se si sono compiuti i 67 anni d'età anagrafica. Per il pensionamento anticipato saranno necessari 43 anni e tre mesi di contributi per i lavoratori e un anno in meno per le lavoratrici. Per contro i requisiti per la pensione anticipata saranno ridotti: 42 anni e 10 mesi di contributi versati per i lavoratori e un anno di meno per le lavoratrici.
Reddito cittadinanza: pari importo, divario Nord-Sud
Nella calibrazione del futuro Reddito di cittadinanza, destinato a soppiantare il Reddito di inclusione entro il secondo semestre dell’anno stando alle volontà del governo, si dovrà tener conto di queste diversità di potere d’acquisto.
La somma erogata, 780 euro, potrebbe essere necessaria ad un giovane del Sud Italia per vivere dignitosamente, ma lo stesso potrebbe non essere per un under 30 del Nord della penisola. La disparità di costi potrebbe non dare luogo al raggiungimento degli obiettivi del M5S: eliminare il divario e quindi la povertà. Ovviamente si terrà conto di parametri come l'essere proprietari di un immobile, che costituirà una diminuzione dell'importo del reddito di cittadinanza di circa 300 euro mensili, considerati come il costo di un affitto.
Verranno stabiliti dei parametri che i beneficiari di questa forma di tutela alle fasce più deboli della popolazione, dovranno possedere. Ad esempio: essere maggiorenni, essere disposti a prestare almeno 8 ore a settimana alla propria formazione, essere iscritti agli Uffici di Collocamento, accettare almeno una tra le tre proposte di lavoro tra quelle date pena la perdita del reddito di cittadinanza stesso.