Ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi venerdì 11 gennaio, incentrate sul rinvio alla prossima settimana del decreto legge su Quota 100 e reddito di cittadinanza. Un nulla di fatto che, comunque, non nasconde il precario equilibrio della maggioranza di governo. Nella giornata di ieri, in ogni caso, sono arrivati dei segnali di distensione da parte dei due vicepremier Di Maio e Salvini, dopo la bufera scatenatasi sulla questione legata alle pensioni di invalidità. Intanto, potremmo assistere ad un nuovo dietrofront per Opzione Donna: infatti, come pubblicato nel numero odierno de 'Il Sole 24 Ore', l'ultima bozza del decreto legge non prevede più l'inclusione delle lavoratrici nate nel 1960.

Pensioni e reddito di cittadinanza, slitta il decreto legge

Un decreto legge pensioni-reddito di cittadinanza che, dunque, dovrà attendere ancora un po': atteso per fine dicembre, si è parlato poi della seconda settimana di gennaio. Ora, nuovo rinvio, non solo per 'colpa' del nodo legato alle pensioni di invalidità ma anche e soprattutto per una situazione politica terribilmente complicatasi negli ultimi giorni.

Ieri mattina, comunque, il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ha dichiarato che 'I soldi per gli invalidi ci sono': nel corso di un'intervista radiofonica rilasciata al programma 'Radio Anch'io', il vicepremier grillino ha confermato che le 260mila persone invalide avranno una pensione da 780 euro se sono da soli, mentre il nucleo familiare avrà 1300 euro.

Inoltre, potranno avere accesso al programma senza doversi riqualificare per il lavoro.

Salvini allontana voci relative a crisi di governo

Matteo Salvini, invece, è intervenuto alla trasmissione 'Porta a porta', smentendo le voci su una possibile crisi di governo. 'Andiamo avanti nonostante gli uccellacci del malaugurio' ha dichiarato il leader della Lega e nega l'ipotesi riguardante un nuovo governo 'cambia casacche'.

Niente crisi di governo, secondo Salvini, ma in ogni caso il leader del partito del Carroccio non ha alcuna intenzione di cedere sul nodo pensioni di invalidità. Lo ha ribadito anche ieri, affermando che il reddito di cittadinanza avrà l'appoggio della Lega se ci sarà l'aumento di centinaia di migliaia di pensioni di invalidità'.

Salvini poi ha frenato: 'Meglio non fare di corsa', alludendo al rinvio del decreto legge su pensioni e reddito di cittadinanza.

Pensioni invalidità, braccio di ferro Lega-M5S

Naturalmente, accogliere queste richieste significherebbe includere più persone al sussidio con un conseguente aumento della spesa. Che cosa succederebbe? Semplicemente potrebbe scattare la clausola prevista dal testo del decreto legge in base alla quale si blinderebbero le uscite. Infatti, secondo tale clausola, nell'eventualità in cui, nel corso dell'anno 2019, si prefiguri una spesa superiore agli stanziamenti previsti (6 miliardi per l'anno in corso), il governo sarà costretto a rimodulare verso il basso l'importo del reddito di cittadinanza, in modo da non 'sforare' la soglia delle disponibilità.

Secondo il M5S questo rischio non ci sarebbe, mentre la Lega non è affatto d'accordo.

Opzione Donna, le lavoratrici nate nel 1960 non sarebbero incluse

Come accennato sopra, 'Il Sole 24 Ore' di oggi, venerdì 11 gennaio riporta la notizia della scomparsa dei benefici Opzione Donna a favore delle lavoratrici nate nel 1960. Nell'ultima bozza del decreto legge, infatti, si torna a parlare di lavoratrici con 58 anni di età (59 per le autonome) e 35 anni di contributi. Quindi, contrariamente a quanto si è detto nei giorni scorsi, le lavoratrici nate nel 1960 dovrebbero rimanere escluse dalla proroga annuale di Opzione Donna.