Il maxi decreto su reddito di cittadinanza e Quota 100 è stato finalmente approvato dal Consiglio dei ministri dopo l'ultimo vertice durato poco più di un ora fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vicepremier di Lega e Movimento 5 Stelle Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Particolare soddisfazione è arrivata dallo stesso segretario federale della Lega che ha parlato di una Quota 100 in via sperimentale per dare spazio all'obiettivo finale dell'esecutivo giallo-verde, ovvero la Quota 41.

Decretone approvato dal Consiglio dei ministri

A partire dal prossimo aprile, quindi, migliaia di lavoratori potranno richiedere il pensionamento dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di contributi effettivamente versati. Nello stesso tempo si darà luogo al cosiddetto ricambio generazionale che porterà a nuovi posti di lavoro per i giovani. Stando a quanto riporta l'agenzia di stampa Ansa; infatti, le misure bandiera del nuovo Governo Conte riguarderanno circa un milione di potenziali pensionandi e circa cinque milioni di poveri.

Secondo le ultime stime del Governo, circa 1,3 milioni di famiglie di cui 164 mila nuclei stranieri, potranno beneficiare della misura di assistenza fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle.

"Ora realizzeremo tutto il contratto di governo", sono queste le prime parole del leader grillino Luigi Di Maio dopo il varo del decretone mentre Matteo Salvini ha esclamato: "Saranno dieci anni entusiasmanti", smentendo qualsiasi tensione o ipotesi di crisi.

Quota 41 sarà l'obiettivo finale

Dure anche le critiche fatte dallo stesso Salvini alla fautrice della precedente riforma pensionistica che ha stravolto l'intero sistema previdenziale italiano: "La signora Fornero piangerà ancora", ha spiegato il leader del Carroccio secondo il quale l'entrata in vigore della Quota 100 sarà solo un punto di partenza.

L'obiettivo finale dell'esecutivo, infatti, consiste nell'attuare Quota 41 per tutti. Come ormai tanti sanno, il sistema delle quote è una misura in via sperimentale fino al 2021. Entrerà poi in campo il pensionamento anticipato dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di anzianità contributiva indipendentemente dall'età anagrafica; misura inizialmente riservata solo ai lavoratori precoci ma che verrebbe estesa a tutti i lavoratori.

Questo è almeno l'obiettivo dell'esecutivo. Adesso, manca la parte più importante: l'approvazione del decreto da parte delle due camere che potrebbe essere movimentata vista la contrarietà delle opposizioni.