Arrivano nuove conferme in merito allo slittamento del decreto relativo alle pensioni anticipate tramite la quota 100 ed al reddito di cittadinanza. I due provvedimenti dovevano ottenere il via libera nella giornata di oggi, ma la verifica della Ragioneria dello Stato risulta ancora in corso mentre il nuovo rinvio sposta la scadenza alla prossima settimana. Il motivo sarebbe dovuto alla crescente tensione interna alla maggioranza ed al conseguente ritardo nella predisposizione del testo da parte del Ministero del Lavoro.

Quota 100 e reddito di cittadinanza alla prova dei tecnici della RdS

La verifica tecnica della Ragioneria dello Stato appare come un passaggio essenziale per poter certificare che le misure rispettino i budget di spesa indicati all'interno della legge di bilancio 2019. Il controllo è quindi inevitabile, ma l'operazione è ovviamente complessa visto che le due opzioni di tutela si accompagnano ad un pacchetto di numerosi altri interventi. Si va dalla proroga dell'APE sociale alle nuove pensioni anticipate tramite l'opzione donna, fino alla sterilizzazione dell'adeguamento all'aspettativa di vita per la pensione di anzianità. Anche la quota 100 porta ad una complessa verifica tecnica degli stanziamenti rispetto alla platea potenziale (con requisiti a partire dai 62 anni di età e 38 anni di contribuzione).

Sul reddito di cittadinanza invece è stato operato un ultimo intervento correttivo volto ad accogliere le istanze della Lega, che chiedevano l'aumento dell'assegno per gli invalidi e per le famiglie numerose.

Il difficile equilibrio dei conti tiene il passo con l'equilibrio interno al Governo

La situazione appare comunque complessa perché le ultime richieste di intervento sul reddito di cittadinanza dimostrano non solo le difficoltà nella messa a punto della misura, ma anche la ricerca di un equilibrio difficile nelle forze interne alla maggioranza.

Estendere il reddito di cittadinanza a nuove persone significa infatti aumentarne i costi, oppure diminuire l'entità media dell'assegno. Vi è poi una clausola collegata allo stesso decreto che prevede di fermare la spesa qualora il numero di domande accolte porti il livello di spesa sopra alle stime di periodo. Ma sullo sfondo il principale nodo da sciogliere non appare più quello dei costi riguardanti la nuova flessibilità previdenziale o gli assegni di cittadinanza.

La partita da giocare ora è quella rispetto al peggioramento dei rapporti interni al Governo, mentre sullo sfondo un indicatore importante sarà rappresentato anche dalle nuove nomine per le posizioni di comando in scadenza presso l'Inps e l'Inail. Nel frattempo, per poter vedere il via libera al decreto sul pacchetto Pensioni e sul reddito di cittadinanza bisognerà attendere con ogni probabilità il venerdì della prossima settimana.