La discussione sul decreto con il quale si confermano le nuove pensioni anticipate tramite la quota 100 potrebbe portare all'introduzione di un trattamento agevolato per le mamme. L'ipotesi emerge da un nuovo emendamento proposto presentato dalla Lega in commissione Lavoro al Senato, con il quale si chiede di garantire la possibilità di far valere 4 mesi ulteriori per ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi. In questo modo, alle mamme potrebbe essere riconosciuto uno sconto sui criteri da maturare per poter ottenere la quiescenza. Attenzione però ai particolari, visto che la proposta prevede di intervenire sul requisito anagrafico e non su quello contributivo, pertanto l'agevolazione non avrebbe un impatto sulla maturazione dell'anzianità contributiva utile per poter ottenere il pensionamento.

Pensioni anticipate, per le mamme anche l'ipotesi del moltiplicatore differente

Una seconda ipotesi d'intervento prevede la possibilità di favorire le donne che dovessero scegliere di accedere alla pensione anticipata tramite il ricalcolo contributivo puro dell'assegno. In questo caso, si suggerisce di applicare un coefficiente di conversione maggiorato di un anno fino a due figli e di due anni per chi possiede tre o più figli. Con questo criterio, le donne potrebbero quindi trovarsi a percepire un assegno più alto rispetto a quello che avrebbero incassato ordinariamente. La misura potrebbe inoltre agire in tandem con il nuovo riscatto agevolato della laurea, che nella stessa discussione parlamentare si punta a rendere disponibile fino ai 55 anni di età (attualmente l'impostazione del decreto prevede invece un limite fissato a 45 anni).

Pensioni flessibili al femminile: l'emendamento per le mamme e le regole della legge Fornero

Qualora l'emendamento venisse effettivamente approvato, si tratterebbe di un passo in avanti importante verso il riconoscimento del lavoro di cura svolto dalle donne, sebbene resti ancora molto da fare per porre fine alle differenze di genere.

Le mamme lavoratrici potranno infatti vedersi riconoscere, seppure in maniera limitata, l'impegno speso per la propria prole. Resta implicito che il provvedimento garantisce uno sconto sui requisiti di legge per l'accesso alla quiescenza, ma non rappresenta un vero e proprio superamento della legge Fornero, stante che i requisiti ed i vincoli di pensionamento decisi nell'ormai lontano 2011 continuano a restare in essere.