Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 4 febbraio 2019 vedono emergere importanti aggiornamenti per l'accesso alla quota 100 del personale della Scuola attraverso una nuova circolare pubblicata dal Miur. Nel frattempo da un sondaggio commissionato da Manageritalia si riscontrano dubbi sulla reale efficacia della misura di prepensionamento al fine di far ripartire il turn over. Infine, dal PD giungono nuovi commenti sulla necessità di migliorare la quota 100 ed il "pacchetto pensioni" includendo gli esclusi, come nel caso dei disoccupati, delle donne e dei lavoratori esodati.

Pensioni anticipate e Quota 100, i criteri per la scuola dopo la circolare del Miur

Dallo scorso primo febbraio è disponibile sul sito del Ministero dell'Istruzione la nuova circolare (prot. n. 4644 del 1/02/2019) contenente le istruzioni per l'accesso alla quota 100 dei dipendenti della scuola. All'interno sono stati inseriti i dettagli in merito ai requisiti da maturare per il prepensionamento, a partire dai 62 anni di età e dai 38 anni di contribuzione. Nella comunicazione vengono fornite, in particolare, le indicazioni riguardanti la presentazione delle domande tramite l'istanza online per le cessazioni dal servizio a partire dal prossimo primo settembre 2019. La scadenza da rispettare per gli aventi diritto al fine di procedere è invece fissata alle 23.59 del 28 febbraio.

In particolare, risultano coinvolti i dirigenti scolastici, il personale docente ed educativo e gli Ata (il personale amministrativo, tecnico e ausiliario di ruolo). Sono compresi anche gli insegnanti di religione, che però dovranno fare ricorso alla procedura "web polis - istanze online". Ricordiamo infine che le procedure possono essere gestite direttamente dai lavoratori, oppure ricorrendo ai servizi offerti dal proprio patronato di fiducia.

Manageritalia: scetticismo sulla Q100 e sul turn over occupazionale

Nonostante i numeri dimostrino il forte interesse dei lavoratori verso la quota 100, c'è chi esprime scetticismo sull'efficacia della misura. Il riferimento va in particolare all'idea che possa risultare particolarmente utile per il ricambio generazionale. A pensare che la strada in tal senso risulti in salita sono i circa 500 manager (Amministratori delegati, responsabili delle risorse umane e CFO) intervistati negli scorsi giorni da Astra Ricerche.

La ricerca è stata commissionata da Manageritalia ed ha prodotto risultati incontrovertibili. Solo il 23,6% afferma che il nuovo decreto legge recentemente approdato in Gazzetta Ufficiale potrà avere degli effetti positivi sull'occupazione, mentre il 17% pensa che avrà un impatto negativo. Il 59,4% si dice invece neutro. I numeri diventano però ben peggiori quando gli intervistati devono esprimersi sulla quota 100. In questo caso il 79,2% spiega di ritenere indispensabili in futuro nuove modifiche, mentre il 66,2% ritiene che il meccanismo di pensionamento anticipato caricherà sulle spalle delle future generazioni i costi. Il 64,6% ritiene anche che si rischia di aumentare la paura rispetto ai futuri assegni, mentre appena il 43% ritiene che in questo modo sarà possibile dare nuove opportunità alle nuove generazioni tramite il riavvio del turn over.

Damiano (PD): la nuova misura 'avrà successo', ma serve migliorarla

Dal Partito Democratico emerge una posizione favorevole al nuovo meccanismo di prepensionamento di recente approvazione, purché si effettuino modifiche per migliorarla. "Quota 100 avrà successo: si tratta di una misura che non va solo a vantaggio delle imprese, che possono ringiovanire l’organico, ma anche dei lavoratori che aspirano ad andare in pensione senza dover passare per le forche caudine e socialmente crudeli della legge Fornero”. Lo evidenzia Cesare Damiano, ricordando che le quote sono state inventate proprio dal Governo Prodi nel 2007. Detto ciò, per l'esponente Dem l'attuale quota 100 ha bisogno di modifiche perché risulta discriminatoria per chi non possiede una lunga carriera e quindi "penalizza le donne, i disoccupati e chi svolge lavori discontinui, stagionali o di cantiere".

Tra le richieste di intervento si ricorda inoltre la necessità di migliorare l'APE sociale allargandola a tutti i disoccupati e includendo nuove categorie tra i lavori gravosi. Inoltre, si chiede di avviare la nona e ultima salvaguardia dei lavoratori esodati.