L'esame del cosiddetto "decretone" prosegue in Parlamento e si appresta a terminare il proprio processo di verifica entro la giornata di oggi, con l'aula del Senato chiamata ad esprimere il proprio voto finale. Il provvedimento, che contiene tra l'altro l'avvio delle pensioni anticipate tramite quota 100 e del reddito di cittadinanza, è arrivato presso palazzo Madama in terza lettura a seguito degli interventi correttivi apportati lo scorso 21/03 presso la Camera dei Deputati. Dopo la discussione generale, il Senato ha deciso per il respingimento di tutti gli emendamenti presentati (stante che il decreto legge risulta blindato dal Governo).
Al momento la seduta è quindi sospesa per permettere le consultazioni interne all'opposizione, mentre la ripresa è prevista alle cinque del pomeriggio.
Per le uscite anticipate tramite quota 100 superate le 100mila domande
L'approvazione definitiva del cosiddetto "decretone" appare importante visto che al momento le domande di pensionamento si basano sulle disposizioni urgenti inserite nel decreto legge pubblicato lo scorso gennaio in Gazzetta Ufficiale. Il termine ultimo per evitare la decadenza dei provvedimenti è quindi fissato per il prossimo 29 marzo. Con il voto finale presso il Senato si conferma quindi la Q100 rendendola definitiva, con un'impatto di consolidamento anche in merito alle domande di uscita dal lavoro già presentate.
Ricordiamo a tal proposito che le pratiche inoltrate presso l'Inps hanno superato negli scorsi giorni le 100mila unità, mentre ulteriori 50mila risultano ancora non conteggiate perché derivanti dal comparto della scuola (che prevede regole diverse di maturazione, al fine di garantire la continuità del servizio pubblico).
La riforma della previdenza e del welfare alla prova dei conti
Ad ogni modo, vi è un ultimo nodo che attende di essere sciolto definitivamente, ovvero quello delle coperture. L'elevato numero di richieste per l'accesso agevolato alla quiescenza e per gli assegni di welfare mettono infatti in dubbio i primi stanziamenti decisi a supporto delle misure.
Se il trend di ricezione delle domande da parte dell'Inps fosse effettivamente confermato, appare infatti probabile che il plafond potrebbe esaurirsi prima del termine triennale della sperimentazione. Un'eventualità che chiamerebbe il Governo ad effettuare una nuova scelta (in virtù del principio dei vasi comunicanti), oppure a procedere con nuovi stanziamenti a copertura delle richieste.