La pace contributiva può iniziare ad essere richiesta da quei contribuenti che potranno utilizzarla per riuscire a centrare i requisiti di accesso alle Pensioni. L’Inps, infatti, ha messo a disposizione degli interessati il relativo modello di domanda denominato AP135. Con questo modello i lavoratori che sono alla ricerca di contributi per poter raggiungere le soglie di accesso alle varie misure pensionistiche vecchie e nuove, potranno andare a riscattare i periodi di vuoto contributivo per poterli far rientrare nel computo dei requisiti richiesti dalla normativa vigente.

Come funziona la pace contributiva

La pace contributiva è provvedimento che fa parte del pacchetto pensioni del governo. Recependo le direttive provenienti dal decreto legge n° 4 del 28 gennaio scorso (il decretone su pensioni e reddito di cittadinanza che adesso è in seconda lettura alla Camera), l’Istituto di Previdenza ha creato il modello di adesione. Adesso gli interessati potranno utilizzarlo per chiedere il riscatto agevolato dei contributi previdenziali non versati. L’operazione è fattibile solo per i periodi successivi al 31 dicembre 1995 e può essere utilizzata per tutti i buchi contributivi che un lavoratore ha tra il suo primo contributo versato dal 1° gennaio 1996 e l’ultimo. La misura è appannaggio di lavoratori iscritti alla gestione ordinaria dell’Inps o alla gestione separata, purché privi di contributi versati antecedenti il 1996.

La domanda ed i pagamenti

L’Istituto oltre al modello ha reso disponibili le relative istruzioni. La domanda può essere presentata all’Inps dal lavoratore stesso o dai suoi parenti ed affini. Nel settore privato è stata inserita una norma che prevede che la richiesta di riscatto di questi periodi può essere presentata anche dal datore di lavoro del soggetto interessato, che potrebbe subentrare anche nei pagamenti.

Infatti il riscatto non è gratuito, ma prevede un corrispettivo da versare in unica soluzione o in 60 rate. Come la quota 100 anche la pace contributiva è sperimentale e temporanea, cioè valida per il triennio 2019-2021. L’importo delle rate non può essere inferiore a 30 euro e va ricordato che se il riscatto riguarda periodi di contribuzione che il lavoratore intende utilizzare per la liquidazione immediata di una pensione, il versamento rateale non è consentito ed occorrerà versare tutto in soluzione unica.

Un ulteriore agevolazione prevista dalla pace contributiva è quella fiscale, con la misura che prevede la facoltà del richiedente di andare a detrarre dai redditi il 50% dell'importo speso, con 5 rate annuali di pari importo sulle dichiarazioni dei redditi.