Il meccanismo della Quota 100 sarà più conveniente per gli over 63enni; ad affermarlo è il dossier elaborato dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio giunto alla Camera nei giorni scorsi a margine dei lavori per l'esame del cosiddetto decretone che introduce le misure in materia previdenziale. Difatti, le domande presentate finora hanno superato le 86 mila unità ma solo l'1,9% ha 62 anni di età e 38 anni di contributi.

I più avvantaggiati saranno gli over 63

Stando a quanto affermato dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", infatti, nel 2019 potranno beneficiare della Quota 100 gli over 63 enni che costituiscono l'81,6%; un numero piuttosto alto rispetto a tutti coloro che richiederanno l'uscita anticipata a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Secondo l'Upb, infatti, delle 86 mila domande presentate finora solo una fetta dell'1,9% ha maturato 62 anni di età anagrafica accompagnati dai 38 anni di versamenti contributivi.

I lavoratori con 62+38 costituiscono solo l'1,9%

Come ormai noto, il pensionamento anticipato con Quota 100 sarà una misura in via sperimentale solo per un triennio ovvero fino al 2021 e, secondo le stime elaborate dall'esecutivo, nel 2019 la possibilità è stata estesa a circa 395 mila lavoratori per un costo pari a circa 3,4 miliardi di euro. Tuttavia, considerando il requisito anagrafico, i più avvantaggiati potrebbero essere i 63enni che costituiscono il 26,9% dell'intera platea dei potenziali beneficiari mentre a seguire, vi sono i lavoratori con 64 anni di età anagrafica (circa il 22,1%), coloro che hanno compiuto i 65 anni (16,5%), tutti i soggetti con 66 anni (13,4%) e, infine, tutti coloro che hanno un'età anagrafica pari a 67 anni con una percentuale del 2,7%.

Se, invece, si considera l'anzianità contributiva, verrebbero avvantaggiati tutti i lavoratori che hanno raggiunto i 41 anni di versamenti contributivi (circa il 23,5%) seguiti da coloro che hanno maturato i 40 anni di contribuzione e i lavoratori che hanno 42 anni di contributi effettivi.

Sempre secondo quanto riporta "Il Sole 24 Ore", infatti, l'ormai ex Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri a margine dell'ultima audizione al Senato ha rammentato che la più gettonata sarebbe la 'Quota 104' che ammontano a circa il 19,4% mentre a seguire vi è la 'Quota 105' con una percentuale pari al 17,3 % e la 'Quota 103' che ammonterebbe al 16%. È questa l'analisi sulla misura in materia previdenziale introdotta dall'esecutivo elaborata dall'Upb e presentata nei giorni scorsi in audizione alla Camera.