Lunedì 8 aprile è stato pubblicato un comunicato sul sito del Miur. Bussetti, ministro dell'Istruzione, ha fatto sapere di avere incontrato i sindacati che rappresentano i lavoratori del comparto Scuola. L'incontro si è tenuto al Ministero con lo stesso ministro ad aver aperto il dibattito trattando la tematica del precariato. Bussetti ha annunciato di avere firmato gli atti preparatori per il bando di concorso per la scuola primaria e dell'infanzia. Il bando dovrebbe garantire un totale di 16.959 assunzioni. Bussetti ha asserito inoltre di avere fatto richiesta al Ministero dell'Economia per emanare un nuovo bando di concorso per la scuola secondaria di I° e II°.

Tale concorso avrebbe come obiettivo quello di garantire l'assunzione di un totale di 48.536 unità, di cui 8.491 su sostegno. Tra le tematiche trattate troviamo anche il futuro contrattuale degli insegnanti: l'obiettivo è quello di mettere fine ai contratti precari e alle incertezze nel futuro lavorativo di chi opera all'interno della scuola.

Situazione dei precari e futuri concorsi scuola

Bussetti ha aperto la seduta fornendo chiarimenti sulla situazione dei precari: nel 2019 sono stati assunti 200 mila supplenti, 120 mila dei quali in via annuale. Con l'introduzione della riforma previdenziale quota 100, molti docenti potranno accedere alla pensione. Grazie a questa riforma introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021 migliaia di lavoratori, tra cui quelli della scuola, potranno accedere alla pensione.

Come conseguenza decine di migliaia di cattedre rimarranno vacanti e disponibili: questo dovrebbe garantire l'assunzione di altrettanti insegnanti. La preoccupazione dei sindacati è che l'emanazione dei bandi di concorso, che permetteranno l'assunzione di 48.536 insegnanti, 8.491 su posti di sostegno, possa mettere in secondo piano la situazione dei precari.

Il ministro Bussetti ha però rassicurato i sindacati: i precari potranno beneficiare di una corsia preferenziale nel prossimo concorso. I sindacati non sono d'accordo proprio su questo punto: essi vorrebbero per i precari con 36 mesi di servizio un percorso studiato appositamente per la loro situazione senza obbligo di dover svolgere una procedura concorsuale.

Le motivazioni della protesta

Settimana scorsa c'era stato un tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro tra le parti sociali, ma questo incontro si era concluso senza nulla di fatto. Lunedì 8 aprile il ministro dell'istruzione, Marco Bussetti, ha incontrato i sindacati confederali e di base. La Cgil dopo l'incontro al Ministero ha asserito che il ministro è mosso da buoni propositi, anche se essi non sembrerebbero sufficienti a sanare la situazione dei precari e le problematiche legate al mondo della scuola. La Cisl scuola è stata la più dura definendo l'incontro col ministro" vago ed elusivo". Le motivazioni che spingono alla protesta, così come riportato anche dal Corriere della Sera, sono espresse sul comunicato della Cgil: mancato stanziamento di risorse per aprire le trattative del rinnovo del contratto dei lavoratori del comparto scuola, procedure semplificate per stabilizzare i precari, stop alla regionalizzazione (in Lombardia e Veneto), necessità di un piano straordinario di assunzioni e necessità di investimenti per i settori della conoscenza al fine di superare il problema della precarietà del lavoro. Le trattative con il Ministero dell'istruzione non hanno dato per il momento l'esito sperato. I sindacati hanno così confermato lo sciopero del 17 maggio.