Nonostante le proteste da parte delle organizzazioni sindacali sulla famigerata Quota 100, il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon ribadisce che il sistema delle quote sta avendo un andamento piuttosto positivo con oltre 100 mila istanze di prepensionamento presentate. Per i sindacati, invece, la misura fortemente voluta dalla Lega si è rivelata un mezzo flop in quanto solo 128 mila lavoratori avranno la possibilità di anticipare l'uscita.

Stando a quanto spiega "La Presse", infatti, solo la metà della platea degli aventi diritto potrà dire addio all'attività lavorativa mentre la restante parte verrebbe esclusa dalla misura sbandierata dal Governo giallo-verde che stimava un numero di uscite pari a 290 mila da far fronte con 3,8 miliardi di euro messi a Bilancio.

Tuttavia, considerando l'intero triennio di tutta la durata della sperimentazione, solo 325 mila persone avranno la possibilità di lasciare il lavoro e godersi il meritato riposo rispetto alle 973 mila ipotizzate dallo stesso esecutivo.

Quota 100 solo per un terzo degli aventi diritto

L'ottimismo, però, arriva dal sottosegretario della Lega Claudio Durigon che avrebbe affermato: "Sono molto soddisfatto per come sta andando Quota 100, l'andamento è molto, molto positivo. Sono arrivate più di 140 mila domande, siamo in linea con le previsioni". Lo stesso deputato leghista ha inoltre illustrato i numeri delle istanze presentate per i nuovi canali di uscita in vigore per il 2019: si tratta di circa 144 mila richieste di cui 125 mila per il pensionamento anticipato con 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di anzianità contributiva, altre 12.500 istanze sono state presentate per il cosiddetto regime sperimentale donna e circa 7.500 sono le domande per l'Ape sociale.

Durigon illustra i prossimi obiettivi

La Cgil, inoltre, prevede un effetto positivo per quanto riguarda l'aspetto finanziario visto che, tra Quota 100 e reddito di cittadinanza, potrebbero essere accantonate somme importanti da destinare ad altri interventi. Circa sette miliardi di euro, infatti, potrebbero rimanere inutilizzati rispetto ai 21 miliardi previsti dalla nuova Legge di Stabilità 2019.

La partita con le Pensioni, però, rimane aperta e lo si intuisce dalle dichiarazioni dello stesso Durigon che avrebbe illustrato i prossimi obiettivi che l'esecutivo Conte dovrà raggiungere. In primo luogo, c'è la misura a favore dei lavoratori precoci per i quali si prevede l'entrata in campo della Quota 41. Inoltre, si parla anche della misura di salvaguardia per circa sei mila esodati rimasti privi di copertura previdenziale oltre all'estensione dell'Opzione Donna alle lavoratrici nate nel 1961.