Flavio Briatore pochi mesi fa aveva sottolineato un certo apprezzamento per l'operato di Matteo Salvini come Ministro dell'Interno. Un parere che rappresentava un'eccezione rispetto ad uno più ampio particolarmente negativo sull'operato dell'attuale governo, soprattutto in tema di lavoro e politiche economiche. A Capri ha partecipato alla sessantanovesima edizione dell'assemblea generale di Federalberghi mettendo in evidenza quelle che sarebbero le criticità su cui l'esecutivo dovrebbe lavorare, manifestando particolare dissenso nei confronti del reddito di cittadinanza, condannato come uno strumento poco idoneo alla crescita e alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Reddito di cittadinanza bocciato
Il reddito di cittadinanza è la misura per la quale il Movimento Cinque Stelle si è battuto, anche a costo di andare contro l'Europa che premeva affinché si evitasse di aumentare il debito per poterlo mandare in vigore. Non un sussidio, ma una misura finalizzata ad aiutare chi non ha mai avuto o ha perso il lavoro a reinserirsi sul mercato con nuove formazioni professionali. Un'idea che, per il momento, suscita diverse critiche. In particolare quella di Briatore risulta particolarmente dura e priva di giri di parole."Il reddito di cittadinanza è una ca..." ha avuto modo di dichiarare l'imprenditore, sottolineando che bisognerebbe percorrere altre strade per migliorare la situazione economica italiana.
Nelle idee di Briatore il governo dovrebbe dare la possibilità alle imprese di stipulare contratti stagionali alle stesse cifre, in maniera tale da inglobare all'interno del proprio organico persone da formare e, in caso di bravura mostrata, da assumere a tempo indeterminato. Si tratterebbe, secondo Briatore, di un sistema che eviterebbe l'elargizione di settecento euro "per non far niente".Ha sottolineato come la voglia dei giovani di lavorare ci sia e che, al momento, la situazione risulta complicata per via di un "carico fiscale impossibile".
L'Italia e i ricchi
Più volte Briatore ha sottolineato come il turismo debba puntare su un turismo che accolta le persone più facoltose a livello internazionale. Una prospettiva a cui, però, bisogna guardare solo dopo aver creato certe condizioni. "L'Italia - ha tuonato - è un Paese che non ama i ricchi". Secondo Briatore, infatti, mancherebbero le condizioni minime che si crerebbero accogliendo chi ha grande possibilità di spesa. Da controlli troppo lenti agli aeroporti ai tempi lunghi per raggiungere le stesse aerostazioni, sono questi gli aspetti su cui, secondo Briatore, l'Italia dovrebbe lavorare".