L'esame di maturità è in dirittura d'arrivo e gli studenti fremono per conoscere i nomi dei commissari esterni che li valuteranno. Nei siti specializzati si ipotizzano date e possibili scenari sulla base dell'analisi storica dei dati passati. Scopriamo in questo articolo quali sono le date probabili in cui usciranno i nominativi dei commissari esterni.
Quando usciranno i nominativi dei candidati esterni
Guardando ai dati degli anni precedenti, la settimana prossima dovrebbe essere quella decisiva per conoscere i nominativi dei commissari esterni all'esame di maturità 2019.
Nel 2017 sul sito del MIUR l'elenco dei commissari esterni fui reso pubblico il 6 giugno; nel 2018, il 5 giugno. Escludendo la pubblicazione nei weekend le date possibili potrebbero essere tra il 28 maggio ed il 4 giugno. Come negli anni passati, la commissione d'esame sarà composta da tre commissari interni, già scelti dal consiglio di classe, e da tre commissari esterni ed un presidente nominati dai competenti uffici territoriali.
Il primo ostacolo da superare resta comunque l'ammissione
I maturandi, in queste ore di fermento, stanno affrontando le interrogazioni finali per superare il primo ostacolo: l'ammissione all'esame stesso; servirebbe a poco, infatti, conoscere i nominativi dei candidati esterni se non si fosse ammessi a sostenere il primo vero esame della loro vita, quello che dopo tanti anni si sogna ancora.
Non è un caso la fortuna di un film dedicato all'argomento, "Notte prima degli esami", che trae il titolo da una canzone di Antonello Venditti che riecheggia nei corridoi delle scuole nello stesso periodo di ogni anno scolastico.
Il nuovo esame di maturità 2019
Quest'anno i maturandi non troveranno più il "quizzone" tanto temuto negli anni passati; dovranno affrontare due prove scritte ed un colloquio ed avranno la conversione dei crediti scolastici da un minimo di 25 ad un massimo di 40.
Per le singole prove scritte e per il colloquio è previsto un punteggio massimo di 20 per un totale di 60 punti. Grande valenza sarà data ad argomenti trasversali come la storia nella prima prova d'Italiano, è stato lo stesso Ministro Bussetti a dichiararlo in una intervista rilasciata ad AdnKronos. Un esame di maturità che, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe essere più corrispondente alla necessità di allontanarsi dalla visione settoriale delle singole discipline ed abbracciare una visione globale in grado di mettere in luce il percorso formativo di ogni singolo studente. La Scuola non più unica detentrice della diffusione della cultura, con questo nuovo esame di maturità cerca quindi di adeguarsi alle esigenze di cambiamento dai giovani studenti.