Porteranno un tesoretto il prossimo anno, nel 2020, i risparmi ottenuti quest’anno per via dalle minori richieste rispetto a quelle inizialmente previste per le Pensioni anticipate con Quota 100 e per il reddito di cittadinanza. Ad affermarlo, oggi durante un incontro nella sede del ministero dell’Interno secondo quanto riferisce l’agenzia Adnkronos, è Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati.

Manovra, Borghi: da Quota 100 e Reddito di cittadinanza un tesoretto il prossimo anno

In vista della nuova legge di Bilancio 2020 resta in primo piano nell’agenda politica il dibattito sulla riforma delle pensioni che dovrebbe proseguire il suo percorso verso la Quota 41 e la proroga di Opzione donna e sul contrasto alla povertà e alla disoccupazione in particolare quella giovanile, a partire da misure come il reddito di cittadinanza, visto che i beneficiari del sussidio dovranno ricevere delle offerte di lavoro.

A tenere banco nel dibattito politico, sindacale ed economico sono le due misure simbolo già operative del governo gialloverde guidato dal premier Giuseppe Conte. I dati cui fa riferimento il parlamentare leghista Claudio Borghi sono quelli illustrati nei giorni scorsi a Montecitorio dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “Nel 2019 – ha spiegato il presidente della commissione Bilancio - è stato incassato di più e speso di meno”.

Legge di Bilancio 2020: 'Un po' di margini ci sono ma dovremo parlarne con commissione Ue'

Questi i numeri a tre mesi dall’entrata in vigore di Quota 100 e Reddito di cittadinanza. “E questo – ha aggiunto il deputato del Carroccio - si confermerà per il prossimo anno".

In teoria, quindi, potrebbero essere introdotte le altre misure attese sul fronte delle pensioni, come la Quota 41 e la proroga o la stabilizzazione del regime sperimentale di Opzione donna. O magari si corre il rischio che possano saltare i conti? Intanto, "il tiraggio delle misure Reddito di cittadinanza e Quota 100 – ha proseguito Borghi durante l'incontro al Viminale - è inferiore al previsto, anche perché – ha specificato - sono partite a metà anno”.

Inoltre “maggiori incassi – ha spiegato il parlamentare leghista - da fatturazione elettronica e maggiori dividendi da Bankitalia”. Buone ragioni, quelle elencate dal presidente della commissione Bilancio di Montecitorio, per chiedere una maggiore flessibilità a Bruxelles. “Quindi un po' di margini ci sono – ha detto Borghi facendo riferimento alla legge di Bilancio per il 2020 - ma dovremo parlarne – ha sottolineato - con la nuova commissione europea”.