La prossima legge di bilancio potrà vedere al proprio interno un provvedimento di riforma delle Pensioni di invalidità, con l'obiettivo di garantire assegni più elevati. Lo annuncia il Vicepremier Matteo Salvini durante il proprio intervento alla Festa della Lega di Barzago. Secondo l'esponente leghista, "in manovra, se non tutte, aumenteremo tante delle pensioni di invalidità di 280 euro", spiegando che "è una vergogna perché un invalido con 280 euro non va da nessuna parte".

Pensioni di invalidità: una tematica ricorrente

La promessa di un intervento sulle pensioni di invalidità non appare nuova per il leader della Lega, che aveva già ipotizzato misure correttive in tal senso lo scorso giugno durante un intervento presso la trasmissione televisiva Cartabianca.

In quell'occasione, Salvini aveva spiegato di voler adeguare al rialzo tale tipologia di assegni. Ovviamente il principale problema sulla questione era inerente la necessità di trovare adeguate coperture. Ad esempio, per raddoppiare tutte le attuali pensioni di invalidità servirebbe reperire una cifra corrispondente a circa tre miliardi di euro.

Come funziona attualmente il sistema di welfare

Al momento l'assegno di invalidità spetta dopo il relativo accertamento da parte dell'Inps, nel quale si tiene conto delle effettive difficoltà nella vita quotidiana o a livello lavorativo da parte dell'interessato (in virtù della peculiare patologia evidenziata). Il riconoscimento segue sempre un'apposita domanda inoltrata per via telematica all'Inps, alla quale si allega la documentazione sanitaria.

In alternativa, è possibile fruire del servizio di un patronato, che inoltrerà la domanda per conto dell'assistito. Nel 2019 le persone alle quali viene riconosciuta una inabilità lavorativa del 100% percepiscono una pensione di invalidità corrispondente a 285,66 euro al mese (per tredici mensilità). All'assegno si può inoltre unire un'indennità di accompagnamento, corrispondente a 517,84 euro per 12 mensilità indipendentemente da qualsiasi tipo di requisito reddituale o anagrafico.

Quest'ultima spetta nel caso in cui si riconosca un'invalidità corrispondente al 100% e viene erogata su richiesta dell'interessato all'Inps. Per coloro ai quali viene invece riscontrata un'invalidità in una percentuale che va dal 74% al 99%, l'assegno è pari a 3713,58 euro l'anno purché si rispettino gli altri vincoli previsti dalle legge. Bisogna infatti possedere un reddito non superiore a 4906,72 euro ed un'età tra i 18 ed i 67 anni, oltre a risultare incompatibili con una qualsiasi altra attività di tipo lavorativo.