Il Presidente dell'Inps Pasquale Tridico è stato accolto in audizione in Parlamento per presentare gli ultimi dati sulla previdenza e sul welfare elaborati dall'Istituto pubblico alla sua guida. Nella giornata di ieri è quindi tornato ad evidenziare i dati riguardanti le richieste di accesso alle pensioni anticipate tramite quota 100 ed al reddito di cittadinanza.

Uscite flessibili e Quota 100: domande inferiori del 29% rispetto alle stime

Ancora una volta è emerso il dato già reso noto negli scorsi giorni in merito alle minori richieste di accesso alle pensioni anticipate tramite quota 100 (rispetto alle stime iniziali elaborate dal Governo).

Un dato che da un lato appare certamente positivo se letto nella logica delle necessità di contenimento del bilancio previdenziale. Ma che dall'altro mette in evidenza alcuni limiti della nuova opzione di prepensionamento. Sta di fatto che le domande di accesso alla quota 100 risultano inferiori rispetto alle proiezioni governative di avvio per una percentuale corrispondente al 29%. Tradotto in denaro contante, si tratta di un tesoretto di circa 1,081 miliardi di euro, che però "non risulta possibile proiettare nel 2020 perché le scelte e le esigenze delle persone non sono prevedibili", sottolinea Tridico.

I numeri relativi al reddito e alle pensioni di cittadinanza: risparmi per 815,5 milioni

Anche i nuovi assegni di welfare avviati dal governo giallo-verde (conosciuti come reddito e Pensioni di cittadinanza) si apprestano a dare il loro apporto al bilancio con un flusso inferiore di richieste rispetto alle stime iniziali. Il Presidente dell'Inps ha infatti evidenziato risparmi per 815,5 milioni di euro nel corso del 2019.

Complessivamente, il tesoretto potrebbe quindi arrivare ad un totale complessivo di quasi 1,9 miliardi di euro entro la fine dell'anno in corso. Al momento gli assegni di welfare risultano approvati per circa 849mila persone. Di questi, le pensioni di cittadinanza ne rappresentano una parte molto contenuta (si parla di circa 100mila assegni erogati in favore degli ultra 67enni).

In senso generale, il sussidio è risultato comunque maggiormente inclusivo del Rei, che nel corso del 2018 raggiungeva circa un milione di persone. Resta la questione politica dell'impiego delle risorse risparmiate, posto che la relazione del Presidente Inps si è limitata a portare gli ultimi dati raccolti ed elaborati dall'Istituto fino al mese di giugno 2019. Elementi conoscitivi e considerazioni che avranno comunque la loro importanza all'interno del prossimo dibattito politico in corso di sviluppo riguardo le prime bozze della legge di bilancio 2020.