A fine agosto si stima che circa 42 mila docenti saranno collocati a riposo tra pensionamenti ordinari e straordinari. Ventiduemila di questi andranno in pensione grazie a quota 100. Fino ad adesso non è stata paventata la possibilità di effettuare una sostituzione attraverso l'assunzione di precari. Le tempistiche differiscono con le necessità dei plessi scolastici: dal 1° settembre negli istituti devono essere presenti in cattedra i docenti, in particolar modo deve sussistere la garanzia di contratti per i quali ci sono i fondi del ministero delle Finanze per trasformare parte dell’organico di fatto (quello che cambia ogni anno in base alle esigenze mutanti della Scuola) in organico di diritto (cioè fisso).

Le parole del ministro Bussetti

Il ministro dell'istruzione ha ammesso che i tagli effettuati dalla legge di Bilancio 2018 derivavano dalla necessità di avere fondi sufficienti per garantire le coperture a quota 100 e al reddito di cittadinanza. Il sistema informatico del Miur (Sidi) al 29 maggio scorso aveva censito 17.614 posti vuoti nell’organico di fatto, ma nessuna di queste postazioni sarà garantita ai docenti precari. La senatrice Simona Malpezzi (Pd) ha presentato un’interrogazione parlamentare poiché il governo attualmente in carica non ha garantito la copertura economica per procedere con le assunzioni al fine di eliminare la piaga del precariato. L'on. Malpezzi lamenta che sono state garantite coperture per quota 100 e per il reddito di cittadinanza, ma non per sanare la situazione della scuola.

Da settembre ci saranno circa 170 mila docenti precari, tale numero deriva dai seguenti dati: ottantamila supplenti – già anticipati da Bussetti, anche se la Cgil ne conta 95 mila – si devono sommare poi 42 insegnanti che accederanno alla pensione e, infine, su 58.627 docenti immessi in ruolo più della metà non è stata reperita a causa della penuria di docenti specializzati, come ad esempio nelle materie scientifiche.

Il precariato in aumento

In riferimento all'aumento del precariato all'interno della scuola, a dispetto della messa a riposo di un numero considerevole di docenti, anche Anna Ascani, vicepresidente del Pd e capogruppo dem in commissione Cultura alla Camera, ha asseverato che le tempistiche attuate dal governo non sono state efficaci: i prepensionamenti effettuati entro il 31 agosto, collegati alla mancata sostituzione degli insegnanti che vengono a mancare poiché collocati a riposo, sta creando una situazione di penuria mai vista prima.

Le associazioni sindacali non sono soddisfatte di quanto sta accadendo e asseriscono che la situazione è paradossale: c'è un numero considerevole di docenti precari che non possono essere immessi in ruolo a causa di tempistiche mal gestite.