Con la pensione di vecchiaia ferma a 67 anni, arriva la possibilità di proroga anche della pensione anticipata contributiva a 64 anni fino a tutto il 2022. Infatti, l'ultimo scenario demografico dell'Istat riferito all'anno 2017 ha mostrato una sostanziale cristallizzazione della speranza di vita con conseguente blocco dell'età pensionabile, sia per le Pensioni di vecchiaia che per le uscite anticipate. Le stime dell'Istat sono state recepite dalla Ragioneria generale dello Stato che, nell'ultimo rapporto, evidenziano una lenta riduzione degli adeguamento dei requisiti previdenziali dovuti proprio al rallentamento della speranza di vita degli ultimi anni e dell'inevitabile congelamento dell'età per andare in pensione.

Conseguentemente la pensione di vecchiaia, prevista in aumento di tre mesi a partire dal 1° gennaio 2021, manterrebbe l'età di uscita ferma a 67 anni per tutto il biennio al pari della pensione anticipata contributiva, prevista a 64 anni per i lavoratori ricadenti nel sistema interamente contributivo.

Pensioni anticipate ferme a 64 anni fino al 2022 e quota 41 precoci fino al 2026

Diverso è il discorso delle pensioni anticipate con i soli contributi, quantificati attualmente in 42 anni e dieci mesi di versamenti per gli uomini e a 41 anni e dieci mesi per le donne, per le quote dei lavoratori addetti a mansioni usuranti e per la quota 41 dei contribuenti precoci che manterrebbero i requisiti di uscita fino a tutto il 2026: l'adeguamento dei contributi, infatti, era già stato sospeso per sette anni in via legislativa.

Eventuali novità contributive potrebbero registrarsi solo a partire dal 1° gennaio 2027. Per le pensioni anticipate contributive, invece, l'attuale età di uscita si registra a 64 anni ma in presenza di ulteriori requisiti: infatti, possono accedervi i lavoratori che ricadano interamente nel sistema contributivo (cioè che abbiano iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996) e che abbiano una pensione pari ad almeno 2,8 volte l'assegno minimo, oltre a 20 anni di contributi versati.

Pensioni anticipate, ultime novità di oggi su adeguamento requisiti età e contributi di uscita

L'adeguamento dell'età di uscita per le pensioni anticipate contributive si registrerebbe, conseguentemente alle pensioni di vecchiaia, solo a partire dal 2023 quando sarebbero necessari 64 anni e tre mesi di età minima. Ulteriori adeguamenti sono previsti nel biennio 2025/2026 (età di uscita a 64 anni e sei mesi), nel 2028/2029 (pensioni anticipate a 64 anni e nove mesi) e nel 2029/2030 (65 anni).

Rimarrebbe invariata fino al 31 dicembre 2022 anche l'età di uscita dei contribuenti impiegati in lavori gravosi con almeno 30 anni di versamenti: i cinque mesi di scontro dei contributi guadagnati nell'ultima finanziaria confermerebbero l'età pensionabile a 66 anni e sette mesi per i prossimi tre anni.