"Una flessibilità in uscita è necessaria, ma soprattutto occorre concludere il ciclo delle riforma dando certezza a tutti i cittadini con regole semplici e valide sia per i retributivi, misti e contributivi puri", lo ha spiegato il Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali molto vicino alla Lega Alberto Brambilla che, in vista della formazione del nuovo esecutivo ha espresso le sue opinioni sulla Quota 100. Dichiarazioni che sono riportate nell'inserto di economia del "Corriere della Sera".

Per Brambilla Quota 100 è penalizzante

Per lo stesso economista, infatti, il provvedimento bandiera della Lega non cancella la precedente Riforma Fornero data la sua durata temporanea per tre anni mentre la cosiddetta Quota 41 la cui entrata in campo è prevista alla fine della sperimentazione, costituisce una misura più sobria ma nello stesso tempo molto costosa per le casse statali. Inoltre, l'uscita anticipata a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi non garantisce una tutela a molti lavoratori visto che, non tiene in considerazione specifici problemi di salute, familiari a carico che necessitano di cure, mansioni usuranti e lavoratori in mobilità o in disoccupazione.

Tuttavia, la riforma voluta dal Governo Conte esclude le lavoratrici visto che, a causa delle loro carriere spesso discontinue farebbero fatica a raggiungere i requisiti previsti dalla normativa. Per Brambilla, risulta penalizzante anche l'Opzione Donna in quanto taglierebbe l'assegno previdenziale del 30%.

L'economista della Lega lancia l'uscita a 64 anni

Stando all'inserto di economia del "Corriere della Sera", è per questo motivo che l'economista della Lega lancia alcune proposte in vista della formazione di un eventuale Governo giallo-rosso. Si tratta della possibilità di uscita anticipata a partire dai 64 anni di età anagrafica accompagnati dai 37/38 anni di contribuzione effettiva considerando anche almeno due anni di contribuzione figurativa e svincolando l'aspettativa di vita.

Inoltre, andrebbe anche eliminato il divieto di cumulo.

Per quanto riguarda le lavoratrici, invece, Alberto Brambilla avrebbe affermato che sarebbe necessaria l'introduzione di un anticipo dei requisiti pensionistici pari a otto mesi per ogni figlio a carico con un massimo di 24 mesi mentre per i precoci chiede che ogni anno lavorato prima del compimento del 19esimo anno di età valga almeno 1,25 anni.

Intanto, è terminato il giro di consultazioni che vede ancora il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico al centro della trattativa mentre si comincia già a puntare sugli interventi da inserire nella prossima Legge di Stabilità. Infatti, si studia un restyling della Quota 100 al fine di reperire le risorse necessarie per scongiurare l'aumento dell'Iva oltre a finanziare la cosiddetta flat-tax del 15% e il taglio del cuneo fiscale.