Dall'Inps giunge un importante aggiornamento in merito ai dati riguardanti i costi sostenuti dal bilancio pubblico per l'accesso anticipato alla pensione tramite quota 100 e per l'erogazione dei nuovi assegni di cittadinanza. Secondo le ultime elaborazioni, per l'anno in corso sarebbe possibile stimare risparmi complessivi per circa 2,5 miliardi di euro da entrambe le misure. Nello specifico, si tratterebbe di circa 1,5 miliardi riguardanti le nuove Pensioni flessibili ed un ulteriore miliardo per quanto concerne il reddito di cittadinanza. Particolarmente interessanti anche i dati prospettici per il prossimo anno.

Nel corso del 2020 ci si attende dalla Q100 infatti "un risparmio più importante", stante che al momento dal nuovo esecutivo giallo-rosso resta confermata la prosecuzione della sperimentazione fino alla sua naturale conclusione. Anche perché lo stesso Tridico conferma che all'Inps non sono state chieste proiezioni, verifiche o valutazioni rispetto ad eventuali interventi correttivi da attuare sulle uscite flessibili dai 62 anni di età e 38 anni di versamenti.

Riforma pensioni e LdB2020: non ci sono cambiamenti in vista sulla quota 100

Le ennesime dichiarazioni in arrivo dall'Inps tranquillizzano quindi i lavoratori che attendono di maturare i requisiti di accesso alla Q100 nel prossimo biennio al fine di ottenere l'agognata quiescenza.

Una questione che appare quindi scontata, ma che fino a poche settimane fa aveva prodotto non pochi dubbi nell'ambito di una discussione politica piuttosto accesa. A tal proposito, Tridico ha ribadito il proprio punto di vista, spiegando che "non è necessario cambiare la previdenza ogni anno" ed anzi "va cambiata a medio e lungo termine.

Quota 100 dura 3 anni e questo è un periodo di riflessione su cosa si può fare dopo".

Dall'Inps arriva l'idea di un fondo pensione integrativo

Tra le proposte di riforma dell'Inps ve n'è invece una che sembra poter tornare attuale dopo essere stata avanzata negli scorsi mesi. In particolare, l'idea era già emersa nello scorso luglio.

Si tratta della possibile introduzione di un fondo di previdenza complementare pubblico, che dovrebbe affiancarsi a quelli già presenti nelle pensioni integrative. Di fatto, oltre a favorire la concorrenza, questa misura potrebbe rappresentare anche un ottimo spunto per realizzare "una sorta di pensione di garanzia", precisa l'economista. L'obiettivo sarebbe quello di garantire una gestione prudente dei fondi sostenendo così una canalizzazione degli investimenti nel nostro Paese. Allo stesso tempo, si punta anche ad incrementare il numero complessivo degli iscritti fornendo quindi un'alternativa valida ai fondi privati.