Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 26 settembre 2019 vedono arrivare nuove richieste dalle parti sociali. In particolare, dalla Cisl si attendono delle conferme rispetto alle intenzioni già manifestate dal governo attraverso il testo della prossima legge di bilancio 2020. Mentre i comitati dei lavoratori esodati chiedono di essere ricevuti dal governo per discutere la delicata situazione delle 6mila persone ancora in attesa di una salvaguardia definitiva.
Furlan (Cisl) chiede al nuovo governo 'risposte precise' dalla manovra 2020
Gli ultimi mesi dell'anno sono caratterizzati dalla discussione della legge di bilancio ed i sindacati hanno già rivendicato in numerose occasioni quali sono gli interventi correttivi che si attendono dal nuovo esecutivo giallo-rosso.
A tal proposito, la leader della Cisl Annamaria Furlan ha spiegato di aver apprezzato il cambio di passo rispetto al passato, "ma vogliamo che ci sia coerenza nella Legge di stabilità con segnali precisi sulla crescita e scelte chiare di equità". In questo senso, la sindacalista chiede al governo di passare ai fatti e sostenere le ipotesi d'intervento già evidenziate nelle scorse settimane. "Ci aspettiamo segnali precisi su crescita, riduzione delle Tasse per i lavoratori e i pensionati, contratti pubblici, sanità, scuola, Pensioni, modifiche al decreto sulla sicurezza" ha ribadito Furlan. "Vogliamo conoscere con chiarezza le risposte del Governo alle nostre priorità. I bisogni della gente che noi rappresentiamo non sono cambiati", ha quindi concluso la sindacalista.
Ardizio (Esodati): richiesta una data di incontro ai Ministeri del lavoro e dell'economia
Anche dai comitati dei lavoratori esodati arrivano nuovi aggiornamenti in merito alla questione dei lavoratori rimasti al momento esclusi dalle precedenti salvaguardie. "Abbiamo chiesto una data per un incontro al Ministero del Lavoro e al Ministero dell'Economia" spiega in una nota scritta il coordinatore Claudio Ardizio, evidenziando la necessità di "facilitare le nostre richieste".
A tal proposito, all'interno di un comunicato si ricordano i circa 6mila lavoratori ancora in attesa di una soluzione, chiedendo "una soluzione definitiva con la riapertura dei termini dell'ottava o nona salvaguardia, spostando in avanti il termine di pensionamento". Diversamente, si chiede come alternativa l'avvio di un'APE sociale studiata in modo specifico "per gli esodati a 62 anni di età con 30 anni di contributi, che si raggiungono solo con la pace contributiva ad hoc per molte donne esodate e con un bonus di 1 anno di contributi per figlio". Infine, Ardizio conclude domandando anche la possibilità di far valere il cumulo contributivo tra le gestioni ordinarie e la gestione separata dell'Inps.