Non ci sarà l'abrogazione delle Pensioni anticipate a quota 100 nel nuovo programma di Governo dei due partiti che lo guidano, il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico, ma le novità potrebbero arrivare proprio sulla quota 100 e sull'opzione donna nella Manovra economica di fine 2019. Infatti, le pensioni a quota 100 dovrebbero essere confermate anche per il 2020 e, possibilmente, anche per l'ultimo anno di sperimentazione, il 2021. Ma le ipotesi di rimodulazione dello strumento sono sul tavolo del Governo, tanto è vero che la misura dello scorso gennaio rimane uno dei punti interrogativi non ancora del tutto esplicitati.
Una delle possibili soluzioni potrebbe essere quella di aumentare la quota, che arriverebbe a diventare quota 101 o quota 102 con l'aumento dei requisiti richiesti per l'uscita. Novità sono attese anche per il meccanismo di uscita che riguarda le lavoratrici, ovvero l'ulteriore proroga dell'opzione donna.
Pensioni anticipate, ultime novità di oggi su riforma quota 100 e uscita opzione donna
Le ultime novità sulle pensioni anticipate a quota 100 e sulle uscite con opzione donna sono elencate oggi sul quotidiano Milano Finanza. Su quota 100 non si fa alcun allarmismo, ma sul tavolo dei tecnici del nuovo Governo vi sono ipotesi di restyling della misura introdotta a inizio del 2019. L'obiettivo della riforma delle pensioni sarà quello di risparmiare risorse da destinare ad altre misure pensionistiche: infatti, nonostante per ora l'uscita a 62 anni e con 38 di contributi sia considerata intoccabile, nel lungo periodo se ne mette in dubbio la sostenibilità finanziaria.
Secondo la Ragioneria Generale dello Stato quota 100 potrebbe arrivare a costare all'incirca 20 miliardi di euro: è questo il motivo per il quale, al netto delle dichiarazioni ufficiali, la sperimentazione potrebbe subire qualche modifica anche prima della scadenza di fine 2021. Tra le varie ipotesi, si fa strada proprio quella stoppare la misura tra poco più di dodici mesi, a fine 2020, lasciando in ogni modo un lasso di tempo abbastanza ampio per i lavoratori, soprattutto quelli coinvolti nelle crisi aziendali, che abbiano già programmato la propria pensione anticipata essendo prossimi alla maturazione dei requisiti richiesti.
La seconda ipotesi sarebbe quella di aumentare la quota facendo maturare l'uscita ai lavoratori non più dai 62 anni, come avviene oggi, ma a partire dai 64 anni. L'ipotesi sarebbe compatibile con il rafforzamento dell'Ape social, l'anticipo pensionistico che andrebbe a garantire le esigenze economiche e sociali di particolari fasce di contribuenti con uscita da lavoro a partire dai 63 anni.
Pensione anticipata: non solo riforma quota 100 ma anche proroga opzione donna
Oltre alle pensioni anticipate a quota 100, particolare attenzione i tecnici del Governo dovranno porre alla misura che assicura l'uscita anticipata alle lavoratrici, ovvero l'opzione donna. Il provvedimento che ha istituito quota 100 dello scorso gennaio ha previsto la proroga dell'opzione donna fino a tutto il 2019, favorendo il pensionamento delle lavoratrici che abbiano maturato i requisiti di uscita (35 anni di versamenti ed età minime di 58 o 59 anni rispettivamente alle dipendenti ed alle autonome) entro il 31 dicembre 2018. Il nuovo Governo sarebbe a lavoro per prorogare ulteriormente la misura delle lavoratrici, confermando uno degli scivoli di pensione anticipata che maggiormente è stato sperimentato negli anni successivi alla riforma delle pensioni di Elsa Fornero.