Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 2 novembre 2019 vedono riaccendersi il dibattito sulla sperimentazione della quota 100 e sul prossimo confronto parlamentare. A tal proposito, si prospetta l'avvio di uno scontro acceso non solo con l'opposizione, ma anche all'interno della stessa maggioranza. Lo confermano le interviste rilasciate di recente da due Ministri del nuovo esecutivo giallo-rosso, durante le quali si esprimono delle posizioni agli antipodi sulla misura di prepensionamento. Mentre dai Comitati si torna a chiedere un allargamento della platea.

Bellanova: 'Cambieremo quota 100 in Parlamento'

Arrivano nuove conferme sul fatto che il prossimo confronto sulle pensioni anticipate che prenderà forma nella aule parlamentari risulterà molto acceso perfino all'interno della stessa maggioranza. A promettere battaglia nelle ultime ore è stata il Ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova durante un'intervista rilasciata per Il Messaggero. Rispondendo alle domande l'esponente di Italia Viva ha infatti spiegato che "su quota 100 il lavoro parlamentare lo avevamo già annunciato" e pertanto sarà portato avanti. Entrando nel merito della questione, Bellanova ha rimarcato che non c'è "nessun intento punitivo nei confronti di chi va in pensione, ma di elementare giustizia sociale".

Infatti, "se la coperta è stretta e troppe categorie rimangono tagliate fuori da una misura che guarda solo a chi ha redditi garantiti, si ha l'obbligo di considerare l'intera platea e trovare una soluzione. Per le donne, per i lavori usuranti, per chi ha lavorato una vita in modo però discontinuo" ha quindi concluso.

Gualtieri: abolire Q100 avrebbe creato ansia

Di opinione opposta è invece il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, anch'esso intervistato di recente. In questo caso a porre le domande è il canale radiofonico Radio Rai 1. Secondo l'esponente del MEF, un intervento di abolizione della quota 100 avrebbe avuto gravi conseguenze comportando ansia per i lavoratori e creando nuovi esodati.

La precisazione conferma quindi la convinzione di dover proseguire con la sperimentazione, sebbene il provvedimento di flessibilità "non sia stato una misura ottimale" e "non ha avuto molto successo". Nonostante ciò, "la Q100 l'abbiamo lasciata lì anziché smontarla di nuovo" e quindi "andrà ad esaurimento".

Armiliato (CODS) 'Quota 100 Rosa è una questione di equità'

Nel frattempo dai Comitati proseguono le rivendicazioni per un allargamento della platea di coloro che hanno accesso al meccanismo sperimentale di pensionamento. Negli scorsi giorni è intervenuta sul punto anche la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato, chiedendo che il confronto parlamentare possa produrre un passo in avanti in favore delle donne.

"La discriminante per accedere a quota 100 è rappresentata dal requisito contributivo, inarrivabile per la maggior parte delle lavoratrici. Collegando ai 62 anni di età 36 anni di contributi, invece degli attuali 38 (proprio in virtù del lavoro di cura svolto dalle donne), si risponderebbe almeno un po’ ai bisogni di flessibilità", ha evidenziato l'amministratrice del CODS.