Quali prospettive di pensione può avere un lavoratore di 43 anni, nato nel 1976, con il minimo dei contributi di 20 anni raggiungibile a breve? Essendo lontano dalla pensione anticipata a quota 100 e dalla pensione di vecchiaia dei 67 anni, la prima data utile per lasciare il lavoro, ad oggi, è quella dei 64 anni maturabile con la pensione anticipata contributiva. È questa la risposta fornita dagli esperti di pensione de Il Sole 24 Ore ad un lavoratore di 43 anni che, a metà 2021, terminerà il suo mandato come amministratore delegato di un'azienda.

Avendo versato nella gestione previdenziale Inps dei dipendenti 19 anni di contributi, comprendendo anche il riscatto degli anni di laurea di quattro anni e quello del servizio militare, più l'aspettativa non retribuita di tredici mesi), il lettore chiede quale sarà la sua pensione se dovesse smettere di lavorare nel 2021, all'età di 45 anni e con più dei venti anni di contributi richiesti per la pensione di vecchiaia.

Pensione anticipata o pensioni di vecchiaia: alternative in assenza di uscita a quota 100

La risposta degli esperti di pensione del quotidiano economico tendono a differenziare la possibilità della pensione di vecchiaia da quella della pensione anticipata contributiva a 64 anni.

Nel primo caso, attendendo la pensione di vecchiaia ad oltre 67 anni (considerando gli aumenti del requisito anagrafico dettati dalla crescita della speranza di vita negli anni), il lettore potrà procedere ad una pensione di cumulo dei suoi contributi, mantenendo la quota mista della pensione e andando a valorizzare anche la parte contributiva dei versamenti fatti nella Gestione separata dell'Inps.

Tuttavia, non sapendo cosa succederà con le riforme delle Pensioni che si susseguiranno nell'attesa della maturazione della pensione di vecchiaia, il lettore ad oggi potrebbe optare per la scelta dell'uscita anticipata contributiva, maturabile per i lavoratori che appartengano al sistema previdenziale contributivo (ovvero che abbiano iniziato a versare contributi a partire dal 1° gennaio 1996) oppure che, pur avendo iniziato a lavorare prima, non abbiano versato oltre 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995 e possano vantare almeno un mese di versamenti alla Gestione separata dell'Inps.

Pensione anticipata contributiva: uscita a 64 per i lavoratori del contributivo

A queste condizioni, dunque, la prima data utile per la pensione anticipata del lettore sarebbe quella dei 64 anni (nel 2040) andando a valorizzare il computo in Gestione separata Inps. In questo modo, il lettore andrebbe a risparmiare tre anni di lavoro rispetto alla pensione di vecchiaia (il requisito anagrafico dei 64 anni viene aggiornato nella stessa misura che subisce la pensione di vecchiaia con gli adeguamenti alla speranza di vita). Tuttavia, oltre ai venti anni minimi di versamenti richiesti per l'accesso alla pensione anticipata contributiva, è necessario che il futuro assegno di pensione sia di almeno 2,8 volte superiore, come valore lordo, all'assegno sociale.

Per il 2019 tale soglia era fissata a 1.285,00 euro. Pertanto, per percorrere l'opzione della pensione anticipata contributiva è necessario conoscere l'importo della pensione mista e, soprattutto, di quella contributiva.