A gennaio prossimo riparte il cantiere della riforma delle Pensioni con l'obiettivo di superare la rigidità delle regole della legge Fornero del 2011 e assicurare la flessibilità in uscita ad alcune categorie di lavoratori che svolgono attività gravose ed usuranti. Di mezzo c'è la questione delle pensioni anticipate a quota 100: la scadenza della misura al 31 dicembre 2021 impone, nei prossimi due anni, l'adozione di meccanismi alternativi che possano fare in modo da assicurare, a chi dovesse rientrare nei requisiti minimi di 62 anni e 38 di contributi solo a partire dal 1° gennaio 2022, di poter beneficiare di una via d'uscita parallela senza dover attendere la pensione di vecchiaia ad oltre 67 anni o la pensione anticipata con circa 43 anni di contributi.

La sintesi delle strategie da adottare nella riforma delle pensioni che verrà studiata a partire da gennaio è stata centrata da un post di Cesare Damiano pubblicato nella sua pagina Facebook nel quale l'esponente del Pd sottolinea l'urgenza di superare la riforma di Elsa Fornero andando nella direzione di una maggiore flessibilità delle pensioni.

Pensioni anticipate: ultime novità di oggi su uscita quota 100 dal 2022, usuranti e gravosi

Nel suo post, Cesare Damiano loda l'operato del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte riguardo all'intenzione di affrontare, nel prossimo anno, il tema della riforma delle pensioni. "Si tratta di una rigidità, quella della riforma delle pensioni targata Monti-Fornero - scrive Damiano nel suo post - che va superata, dando maggiore attenzione al tema dei lavori usuranti.

Una legge sui questi lavori - continua Damiano - già esiste dal 2007 e, più recentemente, il governo ha affrontato la questione integrando la legge all'anticipo pensionistico Ape social che, tra i requisiti richiesti, ha elencato le attività gravose che beneficiano dell'uscita anticipata a partire dai 63 anni". La riforma pensionistica che verrà discussa nel prossimo anno dovrebbe mirare, dunque, a consolidare queste leggi, dando la possibilità ai lavoratori impiegati in mansioni gravose ed usuranti di poter beneficiare di "una misura di flessibilità strutturale e differenziata".

E, in tema di aspettativa di vita, cardine dei meccanismi di uscita proprio della riforma Fornero, Damiano conclude: "E' statisticamente confermato che chi è impiegato in attività faticose ha un'aspettativa di vita più breve".

Pensione anticipata quota 100: ipotesi uscita a 64 anni col contributivo come opzione donna

Le misure di pensione a favore di un'uscita flessibile e strutturale dei lavoratori impiegati in attività gravose ed usuranti non sono l'unico tema della riforma pensionistica, ancorché delle uscite anticipate.

Proprio Cesare Damiano, insieme a Tiziano Treu, Alberto Brambilla e ad altri esperti in materia pensionistica ha preso parte ai lavori all'interno del Cnel con l'obiettivo di formulare proposte di flessibilità e di superamento ragionato della prima versione delle pensioni a quota 100. Tra le ipotesi formulate proprio sulla misura introdotta dal primo Governo Conte, vi è quella di aumentare l'età di uscita minima a 64 anni e di abbassare il numero di anni di contributi richiesti a 36. Di contro, però, la nuova quota 100 dovrebbe contenere elementi di flessibilità nella scelta di andare in pensione anticipata con questa misura consistenti nel vedersi ricalcolato l'assegno di pensione interamente con il sistema contributivo. Esattamente come succede alle lavoratrici che scelgano di andare in pensione anticipata con l'opzione donna.