Si parla molto di riforma delle Pensioni e del modo in cui potrebbe essere rivoluzionato il sistema previdenziale. Esistono, però, situazioni che, secondo la Uil, andrebbero riviste o quantomeno valutate anche per chi una pensione ce l'ha già. La sollevazione del problema del blocco delle rivalutazioni degli assegni arriva direttamente dal notiziario ufficiale del sito del sindacato. Negli ultimi anni gli italiani fruitori di un trattamento previdenziale, a causa delle norme vigenti, avrebbero perso tra i 1.000 e gli 8.000 euro per gli effetti negativi generati dai vari blocchi in oggetto.
Blocchi incidono sulle pensioni
La stima è stata il frutto di uno studio che la stessa Uil ha provveduto a sostenere alla vigilia di quello che è stato un incontro al Ministero del Lavoro che ha avuto come oggetto la tanto discussa riforma delle pensioni. Per chiarire ciò che è davvero accaduto è consigliabile affidarsi ad un esempio. Andando a prendere in esame un soggetto il cui assegno mensile è di 1.500 euro lordi, a partire dal 2011 ha avuto una perdita complessiva pari a 962,30 euro annui. Senza i blocchi questo individuo avrebbe incassato 74,03 euro al mese in più che sarebbero arrivati per effetto della rivalutazione legata all'inflazione. Una cifra importante che, al momento, sarebbe destinata a crescere poiché continueranno ad essere in vigore i blocchi sulle rivalutazioni almeno fino al 2021.
L'altro esempio che viene messo in evidenza dal sindacato è quello di un pensionato con un assegno più ricco: 4.500 euro lordi al mese. In questo caso, non essendoci adeguamento per i noti blocchi, si arriverà a quantificare una perdita annua pari a circa 8.000 euro. Si tratterà, naturalmente, di un danno che, secondo il sindacato, potrà essere considerato "permanente per la vita" del pensionato, alla luce del fatto che non esista, al momento, alcuna formula per recuperare in maniera retroattiva queste cifre.
Uil vuole ripristinare e aggiornare indicizzazione sulle pensioni
Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ha provato a chiarire quali, secondo la sigla sindacale, sarebbero i punti per venire a capo di questa situazione. L'obiettivo è riuscire a ripristinare la piena indicizzazione degli assegni previdenziali, prevedendo al contempo di restituire ai pensionati quanto loro sottratto in questi anni e recuperare il potere d'acquisto perso.
Secondo la Uil, inoltre, andrebbero aggiornati i criteri attraverso i quali è valutata l'indicizzazione. A ciò è stata aggiunta la necessità di individuare una strategia che possa alleggerire la pressione fiscale che si abbatte su una classe a rischio come quella dei pensionati. L'obiettivo del sindacato è quello di portare all'attenzione del governo le questioni in oggetto, in maniera tale da restituire a quanti oggi percepiscono una pensione ciò che, nel tempo, sia stato sottratto. Adesso non resta che attendere per capire in quale direzione ci si muoverà.