Il Servizio sanitario nazionale aspetta 20.000 rinforzi tra medici, infermieri e operatori Oss per far fronte all'emergenza sanitaria: i bandi delle assunzioni dovrebbero essere pronti nel giro di sette giorni, senza la necessità di procedere con Concorsi Pubblici ma ricorrendo ai contratti a tempo determinato della durata di sei mesi o, comunque, fino al termine dell'emergenza stessa.

La pubblicazione del decreto legge numero 14 del 2020 nella Gazzetta ufficiale di oggi, 10 marzo, arriva al termine della richiesta di medici ed infermieri arrivata soprattutto dalle Regioni al Ministero della Salute, con corsie veloci nelle procedure di assunzione in modo da mettere in sicurezza la Sanità italiana per far fronte al rischio contagio.

Il Governo e Roberto Speranza, titolare del Dicastero della Salute, hanno risposto, dunque, con il decreto già approvato venerdì scorso, cui farà seguito proprio l'apertura dei bandi di assunzione del personale a tempo determinato sulla base delle necessità espresse dalle Regioni.

Bandi assunzione medici, infermieri e Oss senza concorso pubblico: ultime novità di oggi 10 marzo

Nei bandi per l'assunzione di medici, infermieri e operatori socio-sanitari saranno contenuti i dettagli degli incarichi che verranno assegnati sulla base dei titoli e dei colloqui orali, come previsto dal comma 2 dell'articolo 2, senza quindi il ricorso ai concorsi pubblici. L'immissione sarà a tempo determinato, in primo luogo per i contratti di lavoro autonomo previsti a sei mesi.

Questa tipologia di contratto, oltre ai medici specializzati, riguarderà i giovani appena abilitati e gli specializzandi che siano ancora in corso. Inoltre, la procedura di assunzione a termine riguarderà anche i medici che sono già in pensione.

Novità arrivano dall'articolo 2 del decreto per quanto riguarda il conferimento di incarichi a medici e infermieri in possesso dei requisiti per l'accesso alla dirigenza medica: il contratto potrà essere a tempo determinato della durata di un anno e non sarà rinnovabile.

Uscita bandi 20mila assunzioni Sanità: forse in sette giorni, scartati i concorsi pubblici

Le assunzioni di medici, infermieri e personale Oss, in ogni modo, dovranno arrivare in tempi brevi: nel giro di pochi giorni, massimo sette secondo quanto scrive oggi Il Sole 24 Ore, dovrà arrivare l'apertura dei bandi per le candidature alle professioni, eludendo le procedure dei concorsi pubblici che, ovviamente, avrebbero tempi di attuazione e di svolgimento non adatti alla situazione di emergenza.

Ipotesi questa condivisa dal Segretario dell'Anaao Assomed (l'Associazione dei medici ospedalieri) Carlo Palermo che appoggia la scelta del Governo di iniettare nella Sanità italiana 20.000 nuovi addetti, avvertendo tuttavia che questi contratti a termine potrebbero non rappresentare la risposta all'emergenza sanitaria perché scarsamente attrattivi, sia per la formula contrattuale che per lo stipendio assicurato.

Assunzioni Sanità e straordinari medici: 15.000 Oss e infermieri in attesa del bando

Infatti, a fronte di un rischio calcolato del 12 per cento del personale sanitario di contrarre il virus, i nuovi bandi anche in assenza del passaggio dei concorsi pubblici dovrebbero garantire condizioni stipendiali allettanti anche per le numerose ore di straordinario che verranno richieste.

"Non mi stupirei - afferma Palermo - che molti giovani o pensionati potrebbero rifiutare un'offerta di lavoro da 50 euro l'ora negli ospedali senza tutele previdenziali e assicurazioni. La soluzione è offrire una prospettiva accertata di stabilità lavorativa".

Ulteriori numeri arrivano dall'Anaao per quanto riguarda la spesa statale per le assunzioni con l'apertura dei bandi senza concorso e sulle ipotesi di aumentare i compensi legati agli straordinari dei medici che stanno subendo, in prima linea, gli effetti del contagio. A fronte dei 660 milioni di euro stanziati dal Governo e messi nel decreto uscito oggi, l'Associazione dei medici stima che l'assunzione dei 5.000 medici costerebbe allo Stato 500 milioni di euro comprendendo gli oneri previdenziali, mentre i 15.000 tra infermieri e Oss andrebbero ad assorbire circa 400 milioni di euro.

Cifre, dunque, che andrebbero al di là di quelle stanziate, soprattutto se si dovessero aggiungere anche le premialità di risultato e le ore di straordinario che, secondo Carlo Palermo, "andrebbero retribuite il doppio di quanto oggi preveda il contratto".