Il Presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola ha parlato in un'intervista a 'Il Mattino' dell'attuale insuccesso delle misure prese dal Governo per far fronte alla crisi economica innescata dall'emergenza sanitaria in atto nel paese. "Il mio augurio è che quantomeno gli aiuti arrivino - ha affermato il Presidente - il Governo ha dovuto adottare misure straordinarie in un solo bimestre e ci sono stati dei casi che ci fanno capire quanto sia preoccupante la situazione, come i 15 mila notai che hanno chiesto il bonus di 600 euro. Servirebbe più chiarezza".

Ciro Fiola si è poi focalizzato sui prestiti da 25mila euro alle imprese: "Quali sono gli esatti criteri di attribuzione?".

Fiola chiede chiarezza sui prestiti

Il Presidente ha affermato che non si comprende a chi debbano essere elargiti i 25 mila euro. La cosa certa per ora è che l'otterranno coloro che non hanno carichi pendenti, ne resteranno dunque fuori anche i titolari che non sono riusciti a pagare un assegno. "In questo modo si andrebbero a danneggiare ulteriormente le aziende già colpite dalla crisi. Ci sono già tanti esercenti che dubitano di ritrovare la propria clientela, dopo il lockdown, come ristoratori, barbieri, venditori ambulanti, proprietari di bar e negozi di abbigliamento".

Il prestito, a parere di Ciro Fiola, dovrebbe essere assicurato a tutte queste ultime attività, facendo però una distinzione tra quelle hanno dovuto interrompere la produzione e quelle che, invece, hanno continuato a lavorare.

Le banche

"Gli istituti di credito faranno un'istruttoria, nonostante le garanzie al 100% - ha spiegato il Presidente della Camera di Commercio - la banca deve sapere se ci sono reali possibilità di avere i soldi indietro.

Se dopo tre anni il prestito non verrà restituito, la banca rischia di rivedere i soldi tra nove anni ricorrendo al microcredito centrale. E tutto ciò non ha senso".

'La crisi sarà devastante'

Il Presidente della Camera di Commercio ha poi espresso un generale senso di preoccupazione in merito al momento difficile che le aziende stanno affrontando: "La fase più critica deve ancora arrivare.

Dopo la riapertura dovremo quantificare i danni provocati dalla sospensione di molteplici attività. Quello sarà il momento più arduo". Secondo il Presidente della Camera la crisi sarà più "devastante" di quanto si pensi oggi.

La Cassa Integrazione è in ritardo per via delle troppe richieste

"L'esaminazione di tutte le pratiche richiede tempo ma se dopo nove settimane di Cassa Integrazione i lavoratori non dovessero tornare al lavoro perché le aziende magari sono ancora chiuse, cosa faranno? Dobbiamo pensare prima a queste cose e bisogna riorganizzarsi anche sul fronte degli enti locali. C'è il rischio, infatti di trovarsi di fronte ai cittadini che non riusciranno a pagare i tributi non versati". ha chiosato Fiola in chiusura.