È stata stipulata una convenzione tra le Poste e l'Arma dei Carabinieri, finalizzata a ridurre gli assembramenti per il ritiro della pensione in posta: sarà possibile per gli over 75 farsi consegnare a domicilio l'importo della prestazione. Infatti, per riceverla, sarà sufficiente chiamare il numero verde 800 55 66 70, oppure direttamente la Stazione dei Carabinieri e questi procederanno a ritirare e consegnare la pensione al titolare che ne abbia fatto richiesta, rilasciando un'apposita delega scritta. Questo vantaggio durerà fino alla fine dell'emergenza sanitaria e riguarderà una platea di 23.000 pensionati che di norma riscuotono la pensione in contanti agli sportelli postali.
Pensioni a domicilio: si tratta di un provvedimento eccezionale
"L'accordo - spiega una nota - fa parte di un progetto messo in campo da due partner istituzionali, ciascuno nel proprio ambito di attività, per contrastare l'epidemia da Covid-19, con l'adozione di misure straordinarie che eviteranno gli spostamenti fisici delle persone a rischio". La stessa precisa che, nell'attuazione dell'iniziativa, resta obbligatoria la distanza interpersonale di almeno un metro. "La cooperazione è frutto della consapevolezza delle parti sottoscriventi di detenere un ruolo determinante a supporto della nazione", riporta sempre il comunicato.
Questa iniziativa, oltre al vantaggio di tutelare gli anziani dalla possibilità del contagio, li proteggerà anche dai reati di truffa, rapina e scippo.
La riscossione agevolata non è rivolta, però, a coloro che si avvalgono già di delegati per il ritiro della loro pensione o ai titolari di conti correnti e libretti postali e neppure agli anziani che vivono con dei parenti o che hanno un familiare che vive nei pressi della loro abitazione.
I sindacati chiedono aumenti
In questo periodo il Governo sta varando delle misure atte a tutelare anche le categorie più svantaggiate, nel corso della crisi economica conseguente all'emergenza sanitaria in atto.
Il Segretario generale della Cgil, Paolo Pedretti ha evidenziato che quando il debito pubblico aumenta e i fondi cominciano a scarseggiare, coloro che pagano il prezzo della crisi sono le fasce più deboli. Per questo Pedretti ha chiesto al Governo dei sussidi specifici da erogare in favore di coloro che percepiscono la pensione minima, cioè nel caso di prestazione inferiore all'importo minimo garantito per legge.
Anche perché il costo dei beni di prima necessità continua a salire e c'è il rischio che questi soggetti non riescano più neppure a fare la spesa. "Ora dobbiamo pensare agli esclusi dal decreto", dichiara il segretario Cgil.