Non si chiude la partita sul bonus Inps da assicurare a colf, badanti e babysitter che abbiano dovuto ridurre il proprio orario di lavoro a causa dell'emergenza sanitaria. Sul tavolo del governo rimangono due alternative, quella dell'indennità da 400 a 600 euro a seconda dell'orario di lavoro e quella di un bonus secco di 500 euro. In entrambi i casi, il sussidio dovrà essere versato per due mensilità, quella di aprile e quella di maggio.

Intanto, maggiori certezze si hanno sul Reddito di emergenza, da istituirsi nello stesso decreto di maggio ribattezzato il dl "Rilancio", che il Governo di Giuseppe Conte si appresta ad adottare probabilmente tra oggi e domani: l'indennità, anche in questo caso versata per due mesi, avrà un importo a partire da 400 euro per arrivare al limite degli 800 € a seconda della numerosità del nucleo familiare.

Bonus da 400 a 600 euro per badanti, colf e babysitter non conviventi e con riduzione orario di lavoro

Per colf, badanti e babysitter rimasti esclusi dalle misure di sostegno dei precedenti decreti, primo fra tutti il "Cura Italia" del 17 marzo 2020, scatterà uno specifico sostegno nel caso in cui vi sia stata una riduzione dell'orario di lavoro dovuta all'emergenza da Coronavirus.

Due le alternative che si stanno studiando nel decreto "Rilancio": la prima prevede un bonus di 400 euro nel caso in cui il contratto preveda un numero di ore settimanali di lavoro fino a 20, 600 euro per rapporti di lavoro con durate orarie superiori. In entrambi i casi, la riduzione lavorativa deve essere di almeno il 25 per cento e i lavoratori domestici non devono risultare conviventi: l'abitare sotto lo stesso tetto, infatti, non giustificherebbe il ricorso alla riduzione dell'orario lavorativo dovuta all'emergenza sanitaria.

Ma i tecnici del Governo stanno vagliando anche un'altra ipotesi, che è quella ventilata nelle prime settimane di discussione del sussidio ai domestici: assicurare un bonus di 500 euro, secco, indipendentemente dall'orario di lavoro. La platea di riferimento è di circa 860 mila colf, badanti e babysitter regolarmente assunti.

Reddito di emergenza (Rem): da 400 a 800 euro a seconda del numero delle persone in famiglia

Colf, badanti e babysitter non regolarizzati, insieme a tutte le altre categorie lavorative anche "in nero" e precarie che non hanno ricevuto tutele dal precedente decreto "Cura Italia", potranno rientrare nel Reddito di emergenza (Rem) con la garanzia di poter ottenere l'erogazione Inps di almeno 400 euro per arrivare ad un massimo di 800 in base alla numerosità della famiglia.

L'indennità, secondo quanto riportato nella prima stesura del decreto "Rilancio", non spetterebbe se un componente percepisce, oppure abbia percepito una delle tutele economiche previste dal decreto "Cura Italia" (ad esempio, il bonus 600 euro dei possessori di partita Iva) ma potrà integrare il Reddito di cittadinanza nei limiti dell'importo riconosciuto dall'Inps per lo stesso Rem.

Bonus 600 euro partita Iva confermato ad aprile, da elevare a maggio a 1.000 euro

Per ottenere il Reddito di emergenza Inps occorrerà avere necessariamente quattro requisiti: la residenza in Italia, il reddito familiare inferiore al Rem spettante, il patrimonio mobiliare familiare (ad esempio, i conti correnti o postali) del 2019 non superiori a 10.000 euro (limite da elevare di 5.000 euro per ogni componente familiare aggiuntivo fino al massimo di 20.000 euro) e un valore Isee che non superi i 15.000 euro.

Infine, l'ultima bozza del decreto conferma il bonus 600 euro per i lavoratori autonomi e i possessori di partita Iva anche per la mensilità di aprile, elevando l'importo per maggio a 1.000 euro ai beneficiari che abbiano registrato un calo del reddito di almeno il 33 per cento da calcolarsi confrontando il secondo bimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 o che, addirittura, abbiano dovuto cessare la propria attività.