Tiene banco nei tavoli dei Ministeri dell'Economia e del Lavoro la questione del Reddito di emergenza, ovvero del bonus di 500 euro - anche se l'importo definitivo mensile per aprile e maggio non è stato ancora stabilito con certezza - spettante a chi non ha avuto entrate di alcun tipo nelle settimane dell'emergenza sanitaria, nemmeno svolgendo attività 'in nero', saltuarie, precarie e non riceva alcuna formula di pensione o altre tipologie di sussidio. La misura sarà contenuta nel decreto da 55 miliardi di euro che il Governo si appresta a varare entro la prossima settimana, una vera e propria Manovra che, oltre ai lavoratori senza reddito, vedrà indennizzare le colf e i badanti che hanno dovuto sospendere l'attività lavorativa, gli autonomi e le partite Iva il cui bonus salirà da 600 a 800 euro, ma anche le famiglie con l'estensione del bonus affitti e degli aiuti ai Comuni in difficoltà.
Reddito di emergenza: bonus di 500 euro ai lavoratori precari, senza pensioni e altre indennità
Sul Reddito di emergenza, già annunciato dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo nelle scorse settimane, emergono divergenze tra i partiti politici sia sull'importo che sui destinatari della misura. Considerando che la platea dei beneficiari potrebbe essere rilevante - la Catalfo parla di tre milioni di cittadini - la scelta investe anche la questione politica con il confronto-scontro del Movimento 5 Stelle con il Partito democratico. I grillini, principali sostenitori della misura (insieme a Leu), auspicherebbero un sussidio che si qualificherebbe come un'estensione seppur temporanea del Reddito di cittadinanza.
Il Pd, invece, è più prudente, anche per il rischio che la misura vada a sovrapporsi ad altre indennità già varate nel decreto "Cura Italia" del 17 marzo 2020 e agli altri sostegni già elargiti a favore dei lavoratori e delle famiglie più deboli.
Colf e badanti, regolari e non: Reddito di emergenza a quelli in nero, bonus 400 euro ai regolari
Sta di fatto che la versione del bonus al quale si sta lavorando è quella di un'indennità di 500 euro mensili, per un costo totale di un miliardo e mezzo, a favore dei nuclei che non abbiano altri sussidi, pensioni o redditi e che non abbiano già beneficiato di altri supporti nel precedente decreto "Cura Italia".
Nel Reddito di emergenza dovrebbero rientrare anche i colf, le badanti e le babysitter che non risultino in regola dal punto di vista contrattuale e contributivo - per una platea che dovrebbe superare il milione di lavoratori - mentre per i domestici regolari e non conviventi con le famiglie datrici di lavoro che abbiano dovuto sospendere o diminuire l'attività dovrebbe essere stanziato un bonus di 400 euro.
Chi potrà prendere il Reddito emergenza: confronto M5S-Pd su gestione Inps
Ulteriori confronti sono in corso tra il M5S e il Pd in merito alla gestione del bonus di 500 euro: i grillini puntano all'Inps, come avviene per il Reddito di cittadinanza, mentre il Partito democratico sarebbe più favorevole ad una gestione dei Comuni, le istituzioni che maggiormente conoscono le realtà dei propri territori.
Per i colf e badanti regolari sembra, invece, tramontata l'ipotesi di un allargamento della categoria alla cassa integrazione in deroga "semplificata", modalità attuata largamente per altre categorie lavorative già nel precedente decreto di marzo. Come da norma, invece, i domestici che perdano il lavoro potranno fare ricorso all'indennità di disoccupazione Naspi.