Lo stabilimento di Novi Ligure della Pernigotti è salvo. Dopo un anno di trattative con il Ministero dello Sviluppo economico e del lavoro si è trovata finalmente l’intesa per continuare l’operatività dello stabilimento produttivo e rilanciare il marchio nel territorio italiano. Il piano industriale quadriennale (2020 -2024), presentato dalla società turca, prevede la conferma della produzione dei classici cioccolatini, del torrone e dei gelati - che saranno migliorati - oltre all’aggiunta di due nuove linee produttive: una si occuperà delle tavolette di cioccolato mentre l’altra della realizzazione di creme spalmabili.
Soddisfatte dunque le richieste di sindacati e lavoratori.
Mesi di proteste e trattative per i dipendenti della Pernigotti
Per arrivare a questa intesa ci sono voluti quasi 12 mesi di trattative al tavolo del Mise, ma anche numerose manifestazioni da parte dei lavoratori, che hanno combattuto per salvare il proprio posto di lavoro. Trovare un punto di incontro tra i proprietari turchi della Pernigotti, le organizzazioni sindacali di categoria e gli incaricati del Ministero non è stato facile. Gli esponenti della società hanno infatti spesso manifestato perplessità e incertezze sul futuro dello stabilimento di Novi Ligure e della produzione italiana, facendo intendere che l’idea era quella di chiudere.
Questa svolta della trattativa – raggiunta stamattina 17 Giugno 2020 ed annunciata in videoconferenza - è stata importante ed ha confermato le indiscrezioni trapelate negli scorsi giorni sulla chiusura imminente dell’accordo.
Piero Frescucci: ‘E’ il massimo che si poteva ottenere’
Con queste parole ha espresso la propria soddisfazione per l’accordo raggiunto, l’RSU della Pernigotti.
Anche l'esponente e capogruppo di “Liberi e Uguali”, Federico Fornaro si è detto contento che la tenacia dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali alla fine sia stata produttiva. Uno dei risultati più importanti raggiunti con questa intesa è stato il mantenimento dello stabilimento di Novi Ligure con la conseguente rinuncia alla delocalizzazione dei lavoratori da parte della società turca.
L’aggiunta delle due nuove linee produttive - attualmente gestite in Turchia - e la ristrutturazione di quelle attuali, ritenute ormai obsolete, inoltre, consentirà all’azienda di impiegare anche i lavoratori che ad oggi erano considerati in esubero. Ci sarò quindi una ottimizzazione delle risorse e l'eliminazione del surplus delle stesse.
La Pernigotti riorganizza le forze lavoro tramite l’uso della Cig straordinaria
Ad agosto comincerà la cassa integrazione straordinaria per 109 dipendenti della Pernigotti (50 a Milano e 59 nello stabilimento di Novi Ligure). Questa decisione è presa per poter riorganizzare la forza produttiva della società anche attraverso accordi con partner quali il gruppo Optima di Rimini – che già gestiva il comparto gelati dallo scorso anno – e il gruppo Spes di Torino, storica cooperativa sociale che vanta come attività principale la produzione di cioccolata artigianale.
Nel piano industriale stabilito al tavolo del Mise è previsto inoltre lo start della produzione dal mese di Settembre. Considerato che il gruppo turco Toksoz, proprietario della Pernigotti dal novembre 2018, voleva interrompere del tutto la produzione in Italia, quello ottenuto è un risultato davvero importante.