Con la pensione anticipata a quota 100 che quasi certamente resterà in vigore fino al 31 dicembre 2021, si fa strada l'ipotesi della riforma previdenziale che abbassi l'età di uscita rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia attraverso la revisione dei meccanismi attualmente in vigore. In particolare, le nuove regole per andare in pensione potrebbero poggiare sullo strumento dello scivolo mediante la collaborazione delle imprese, dando maggiori possibilità di accesso al mondo del lavoro alle generazioni più giovani. Lo strumento dello scivolo è entrato in vigore nel corso del 2020 e permette agli uomini e alle donne di arrivare ad un accordo con il proprio datore di lavoro per anticipare la pensione fino a cinque anni.

Pensione anticipata: per la riforma della quota 100 si pensa a uscita a 64 anni

Più nel dettaglio, di scivolo per la pensione e di riforma post quota 100 se n'è parlato anche nei giorni scorsi nel corso degli Stati generali a Villa Pamphili. Come assicurato dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, le due commissioni varate già dal governo Gentiloni e riprese da Conte per studiare la riforma delle Pensioni presto torneranno a lavorare: "Ho già inviato un messaggio alla presidenza del Consiglio e a breve potremo riprendere il filo del discorso - ha affermato Catalfo - C'è la volontà di procedere nella direzione della flessibilità in uscita per i lavoratori più anziani, implementando la staffetta generazionale o usando gli strumenti della solidarietà espansiva".

Il punto, dunque, è proprio la possibilità di utilizzare i contratti di espansione, rivedendone le regole.

Pensioni anticipate a 38 anni e dieci mesi di contributi con lo scivolo a partire dal 2022

Proprio sulla riforma delle pensioni si è espresso Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil con delega alla presidenza. "Oggi il contratto di espansione può essere utilizzato solo dalle imprese con almeno 1.000 dipendenti - ha affermato Ghiselli - Si potrebbe estendere lo scivolo a tutte le imprese, fermo restando tutti i comparti già tutelati dai loro fondi di categorie (trasporti, banche, elettrici, n.d.r.)".

Il meccanismo permette di andare in pensione anticipata previo accordo sindacale, in cambio dell'assunzione di giovani. Lo scenario ipotizzabile sarebbe quello di poter mandare in pensione i lavoratori a 64 anni, con un anticipo di tre anni, due dei quali coperti da Naspi e l'altro eventualmente pagato dall'azienda, mediante incentivi.

Tuttavia, sulla base dello schema dello scivolo attualmente in vigore, quello dell'età minima dei 64 anni non sarebbe l'unico scenario possibile, potendo il lavoratore giocare anche la carta dei contributi necessari per la pensione anticipata. Infatti, tra le ipotesi vi è quella di stabilire in 38 anni e dieci mesi per le donne e in 39 anni e dieci mesi per gli uomini l'anzianità contributiva minima per anticipare rispetto ai versamenti richiesti per la pensione anticipata. Anche in questo caso lo sconto sarebbe di tre anni.

Pensioni: lo scivolo attuale permette uscita anticipata con 5 anni di sconto su età e contributi

L'uscita a 64 anni (o mediante il minimo di anzianità contributiva) rappresenterebbe una delle possibili soluzioni al vuoto che lasceranno le pensioni anticipate a quota 100 a partire dal 1° gennaio 2022, ovvero al termine della sperimentazione dei tre anni.

"Il meccanismo permetterebbe ai lavoratori di ricevere il sussidio di disoccupazione per due anni - ha spiegato Ghiselli - mentre il terzo anno di anticipo lo incasserebbero dall'azienda, tramite l'Inps, con un importo corrispondente alla pensione futura e i contributi versati direttamente dallo Stato". Attualmente lo scivolo permette ai lavoratori delle aziende con almeno 1.000 dipendenti di andare in pensione con uno sconto che può raggiungere i cinque anni: uscita a 62 anni anziché attendere i 67 della pensione di vecchiaia, al pari dell'età minima della quota 100, oppure 36 anni e dieci mesi o 37 anni e dieci mesi, rispettivamente per le donne e per gli uomini, di contributi rispetto ai circa 43 richiesti dalla riforma Fornero.