Le Pensioni anticipate a quota 100 resteranno una delle formule di uscita da lavoro fino a tutto il 2021. Il governo esclude ancora una volta la possibilità di sospendere la misura previdenziale alla quale è attribuito ormai un ruolo anticrisi, tanto è vero che il sottosegretario al ministero dell'Economia Pier Paolo Baretta la definisce, in questa situazione di emergenza sanitaria ed economica, "un ammortizzatore sociale". Non mancano, tuttavia, le proposte di riforma della quota 100 per gli anni a partire dal 2022, l'ultima della quale prevede l'uscita a 64 anni a fronte di immissioni di giovani nel mondo del lavoro.

Intanto, la cancelliera tedesca Angela Merkel spinge l'Italia ad anticipare alcune riforme per convincere i Paesi scettici sugli aiuti: tra queste, particolarmente attesa è la risposta sul nuovo corso delle pensioni, oltre a quella fiscale.

Riforma pensioni rinviata al prossimo anno, uscita con quota 100 fino al 31 dicembre 2021

Con i tavoli di riforma delle pensioni sospesi da inizio 2020 per l'irrompere dell'emergenza Covid-19, la quota 100 continuerà a permettere l'uscita anticipata da lavoro fino al 31 dicembre 2021. D'altronde non vi è più alcun partito che ne teorizzi o ne chieda la sospensione prematura. Anche perché i numeri dei lavoratori in uscita con quota 100 sono stati più bassi rispetto alle attese: 156.000 le pensioni anticipate nel 2019 contro le 290.000 stimate, con un risparmio di risorse di sette miliardi sui 21 stanziati per il triennio 2019-2021.

Di riforma delle pensioni se ne tornerà a parlare nel prossimo anno, quando si dovrà affrontare il nodo dello scalone previdenziale che si creerà al termine della sperimentazione della quota 100, nel 2022. Con il termine della misura, infatti, chi maturerà i requisiti dei 62 anni di età unitamente a 38 di contributi, dovrà scegliere un'altra formula di uscita per non attendere i 67 anni della pensione di vecchiaia.

Formula che, allo stato attuale, non c'è.

Pensioni anticipate, tra le ipotesi di riforma anche l'uscita a 64 anni

Ad oggi, i tavoli di riforma delle pensioni sono rimandati al prossimo anno, in vista della legge di Bilancio 2022. "La legge di Bilancio 2021 - spiega Baretta - sarà dedicata alla riforma fiscale, quella successiva alla riforma previdenziale che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022 e dovrà risolvere il nodo dello scalone delle pensioni a quota 100".

Tra le nuove ipotesi di uscita che si stanno facendo largo vi è quella di tre anni di sconto rispetto alla pensione di vecchiaia dei 67 anni a fronte dell'assunzione di giovani lavoratori. Intanto, sul fronte dell'accordo sul Recovery found, la cancelliera tedesca Angela Merkel spinge l'Italia ad anticipare alcune riforme per convincere i Paesi scettici (Danimarca, Austria, Svezia e soprattutto Olanda) sul piano di aiuti ai bilanci degli stati maggiormente messi in ginocchio dalla pandemia. Dalla Merkel è arrivata a Palazzo Chigi la domanda su cosa intenda fare l'Italia con la riforma delle pensioni. È la stessa domanda che la cancelliera rivolgeva nel 2018 quando il governo giallo-verde si apprestava a introdurre le pensioni a quota 100.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto sapere che la quota 100 non verrà prorogata oltre il 2021, ma l'interesse della Merkel fa capire quanto il debito pubblico italiano la preoccupi ancora in vista del negoziato di chiusura del Recovery fund che si terrà il 18 luglio prossimo.