Il nuovo Dpcm, presentato domenica da Giuseppe Conte ed in vigore dal 26 ottobre, apre un momento difficile per diverse attività. Bar, pasticcerie, gelaterie, pizzerie, ristoranti e pub potranno restare aperti solo dalle 5 alle 18. Dalle 18 alle 24 sarà possibile solo la consegna a domicilio e l'asporto (al netto di possibili limitazioni derivante da ordinanze regionali). Altre attività, invece, come le sale scommesse, bingo, palestre e piscine resteranno completamente chiuse almeno fino al 24 novembre. C'è attesa per capire come si tramuteranno in concreto le rassicurazioni di aiuto arrivate dal presidente del Consiglio.

Secondo quanto anticipato dal Sole 24 ore tra i provvedimenti chiave ci sarà il fondo perduto. I contributi più alti per chi dovrà tenere sempre la serranda abbassata, mentre saranno ridotti per chi parzialmente potrà restare aperto (ad esempio le attività consentite fino alle 18).

Aiuti di Stato per superare il momento difficile

L'effetto delle nuove misure dovrebbe dipendere dallo sdoppiamento del Decreto Novembre. Secondo le prime indiscrezioni l'obiettivo è erogare gli aiuti entro la metà del prossimo mese. Si lavora, come detto, su un doppio binario, considerando in maniera diversa chi potrà aprire parzialmente e chi, invece, finirà per dover restare chiuso tutto il tempo. Con riferimento anche ai cinema e ai teatri.

La novità è che i provvedimenti di sostegno dovrebbero essere svincolati da questioni legate alla necessità di dimostrare la perdita di fatturato. Ci sono, inoltre, rassicurazioni sul fatto che il sostegno in termini concreti dovrebbe essere più elevato rispetto alla prima tornata di aiuti relativi alla prima ondata e che, secondo alcune stime, aveva coperto solo il 20% delle perdite subite.

Nel governo bisognerà operare in maniera chirurgica tenuto conto che, lavorando sul budget delle coperture, occorrerà mantenere equilibrio sui fondi destinati al sostegno per l'occupazione a quello per le imprese. Per sostenere a livello economico tutte le difficoltà del momento potrebbero essere necessari anche 4 miliardi di euro.

Aiuti alle imprese: alcuni saranno automatici

Ad anticipare quelle che potranno essere le misure e le strategie d'azione ci ha pensato Il Sole 24 ore che ha spiegato nel dettaglio quelle che potrebbero essere le strategie d'azione per lenire le difficoltà di quanti si confrontano con l'obbligo di chiudere.

Contributo a fondo perduto. Secondo le previsioni del quotidiano economico le imprese interessate dalle ultime restrizioni riceveranno un indennizzo economico che non sarà subordinato ad un'eventuale andamento negativo del fatturato. Si stima che potrebbero essere interessate circa 350.000 attività (in base all'elenco Ateco) e riguarderà anche coloro i quali vantano un volume d'affari superiore ai 5 milioni di euro.

Chi ha già ottenuto le spettanze grazie al Decreto Rilancio, non dovrà inoltrare alcuna richiesta e riceverà automaticamente l'aiuto attraverso i canali indicati nella circostanza precedente.

Aiuto sugli affitti e Imu. Sulla base di quello che è stato un modus operandi già noto agli esercenti nei mesi precedenti, grazie alle nuove misure si potrà beneficiare di un credito di imposta per i canoni di locazione relativi alle mensilità di ottobre e novembre. Cancellata , invece, la seconda rata Imu prevista per il prossimo 16 dicembre.

Redditi di emergenza e bonus per gli stagionali. Ci sono settori che, più di altri, stanno patendo gli effetti del Covid. Nel novero ci sono a pieno titolo coloro i quali lavorano nel turismo, nello spettacolo e per lo sport.

Per loro potrebbero maturare aiuti che si dovrebbero concretizzare in redditi di emergenza o bonus.

Proroga cassa integrazione. L'emergenza coronavirus ha generato sin dall'inizio provvedimenti emergenziali come l'estensione della cassa integrazione per lavoratori di aziende medio-piccole per le quali, in tempi normali, non era previsto l'utilizzo di questo ammortizzatore sociale. Le indiscrezioni parlano di un allungamento di 10 settimane fino al 31 gennaio 2021. Tuttavia le nuove chiusura potrebbero limitare le disponibilità delle coperture e, dunque, far si che si arrivi con il provvedimento solo alla fine dell'anno.