Nonostante l’emergenza Coronavirus abbia di fatto monopolizzato l’agenda del governo, il tema della riforma delle pensioni continua ad animare il dibattito politico, economico e sindacale in vista del varo della legge di bilancio 2021 da parte del Parlamento entro il 31 dicembre prossimo. La questione è stata affrontata dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, in un’intervista pubblicata oggi su Il Manifesto.
Pensioni, le novità annunciate dal ministro del Lavoro
L’obiettivo della riforma delle pensioni su cui l’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte ha già aperto il confronto con le organizzazioni sindacali è quello di introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata e tutelare i giovani i quali, stando così le cose, avrebbero un futuro previdenziale incerto anche in ragione di carriere lavorative discontinue, lavori precari e spesso malpagati.
“Sia la pensione di garanzia per i giovani che la flessibilità in uscita – ha detto l’esponente del governo parlando della riforma del sistema previdenziale - sono obiettivi che ci prefiggiamo”. Diverse le ipotesi di cui si parla da giorni sulla stampa che il ministro definisce “inventate”.
Catalfo: ‘Intervenire sulle pensioni di garanzia per i giovani’
“Giovani e precari – ha sottolineato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - hanno salari bassi che avranno effetti sulle loro Pensioni”. Quindi occorre intervenire e il Governo Conte sta lavorando in questa direzione. “O si interviene con una pensione di garanzia – ha spiegato Nunzia Catalfo parlando del futuro previdenziale incerto dei giovani di oggi - oppure da anziani rischiano di avere assegni sotto la soglia di dignità”.
Un altro fronte su cui l’esecutivo sta lavorando confrontandosi con i sindacati più rappresentativi come Cgil, Cisl e Uil è quello che riguarda le nuove norme che possano rendere più flessibile l’uscita dal lavoro e l’accesso a nuove modalità di prepensionamento, visto che la legge Fornero, ancora in vigore, è molto penalizzante perché fissa l’età pensionabile a 67 anni.
Pensioni anticipate, governo al lavoro per il post Quota 100
“Per quanto riguarda la flessibilità in uscita – ha spiegato l’esponente pentastellato - la commissione sta lavorando a delle ipotesi”. Ancora nulla di certo, solo ipotesi allo studio del governo da valutare insieme agli esperti. Di certo c’è che si dovrà una soluzione per “sostituire” la Quota 100, la soluzione che consente l’uscita anticipata a 62 anni con 38 anni di contributi introdotta in via sperimentale per tre anni e in scadenza nel 2021.
A proposito della Quota 100 il presidente del Consiglio ha annunciato nelle scorse settimane che non sarà rinnovata. “Molto dipenderà – ha spiegato la Catalfo nell’intervista rilasciata al Manifesto - dall'esito dei lavori delle altre due commissioni in via di istituzione”. In particolare, le due commissioni che il governo sta istituendo sono quelle che riguardano la “distinzione – ha detto il Ministro – tra assistenza e previdenza” e quella che si dovrà occupare dei “lavori gravosi”.