Dopo i bonus erogati nel corso del 2020 destinati ad assicurare al mondo delle partite Iva una piccola dose di liquidità per far fronte alla chiusura generalizzata determina dalla Covid-19, l'attenzione del governo è rivolta all'individuazione delle prossime misure a sostegno degli autonomi attraverso il congelamento almeno per un anno degli obblighi contributivi previdenziali. All'uopo, il governo ha già da tempo annunciato la proroga delle misure di Cassa Integrazione, almeno fino all'autunno, e l'adozione di misure fiscali volte ad assicurare ai professionisti e agli autonomi un "anno bianco" con esonero del versamento dei contributi.

Il ministro Catalfo: 'Stiamo lavorando al primo decreto per l’esonero dell’obbligo contributivo'

A rassicurare la platea delle partite Iva è direttamente il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che garantisce che si sta provvedendo all’ultimazione del primo decreto attuativo per disciplinare il fondo “per l'esonero del pagamento dei contributi previdenziali di lavoratori autonomi e professionisti più colpiti dalla crisi. Con il nuovo decreto Ristori rifinanzieremo con un miliardo e mezzo questo fondo per garantire loro un 'anno bianco' contributivo”. Il Ministro è intervenuta sulle misure a sostegno di professionisti e partite Iva durante il confronto avviato dal ministero con le associazioni di categoria, Confprofessioni, le associazioni di autonomi non iscritti a Ordini e Collegi Colap, Confassociazioni, Assoprofessioni, Acta in Rete, e con le Casse previdenziali private riunite in Associazione (Adepp).

Verso il Dl Ristori 5: sostegno alle partite Iva, rottamazione e saldo e stralcio

Non solo 1,5 miliardi per la galassia degli autonomi e l’anno bianco per il versamento dei contributi previdenziali obbligatori: il governo è al lavoro per mettere a punto una serie più articolata di interventi a sostegno anche di famiglie e privati, in vista soprattutto della vera e propria valanga di atti di riscossione pronti per essere notificati dal 1° febbraio.

Il viceministro Laura Castelli ha garantito l’impegno del Governo a sostenere chi ha conti in sospeso con l’Agenzia della riscossione e che rischia di vedere aggravata la propria posizione proprio in seguito alla crisi pandemica del 2020. Infatti, a fronte della emergenza rappresentata dagli atti della riscossione in arrivo dall’Agenzia delle Entrate, il governo mira al varo di una nuova rottamazione quater e di una versione aggiornata del cosiddetto "saldo e stralcio".

La rottamazione quater estenderebbe agli atti notificati nel 2019 la possibilità di richiederne la regolarizzazione pagando, in diversi anni, solo le somme dovute epurate da sanzioni e interessi. Con il saldo e stralcio resterebbe invariata la regolarizzazione del debito esattoriale mediante il pagamento solo di una parte dello stesso per chi versa in oggettiva difficoltà economica.