Sui tavoli del ministero dell'Economia e delle Finanze si stanno studiando i nuovi aiuti ai settori economici più colpiti dall'emergenza sanitaria: dalle ultime novità emerge che il governo, nel nuovo decreto "Ristori 5", potrebbe indennizzare autonomi, partite Iva e attività stagionali che abbiano avuto una perdita di fatturato nel 2020 del 33% a rimborso dei costi sostenuti. La perdita, tuttavia, dovrebbe essere riferita al secondo semestre del 2020, a meno che non si adottino parametri temporali più lunghi o quote di perdita di fatturato più alte.

Inoltre, potrebbero andare in soffitta i criteri utilizzati nei precedenti decreti ristori dei codici Ateco e del meccanismo dei bonus riferiti a singole mensilità. Intanto, dalle ultime indiscrezioni che arrivano dal governo, il nuovo decreto Ristori dovrebbe arrivare solo alla fine di gennaio. Nella giornata del 20 gennaio, o al massimo domani il governo dovrebbe limitarsi ad approvare lo scostamento di bilancio per 32 miliardi di euro.

Nuovo decreto Ristori, a chi e di quanto le indennità

Nel nuovo decreto Ristori il governo potrebbe cambiare rotta rispetto agli aiuti elargiti con il sistema dei bonus mensili nel corso del 2020. La prima novità per la definizione della platea, che interesserà principalmente imprese, autonomi, partite Iva e attività stagionali, riguarderà l'addio al criterio delle perdite riferite ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019.

Il nuovo parametro dovrebbe prendere in esame una base di calcolo più lunga, semestrale, da luglio a dicembre 2020. Ed è su questo specifico semestre che andrà calcolata la perdita di almeno il 33% del fatturato. Tuttavia, rimane ancora sul tavolo del ministero dell'Economia e del Tesoro l'ipotesi che la base di calcolo sia annuale, parametro quest'ultimo che permetterebbe di non escludere le attività stagionali.

Come ultima alternativa il governo potrebbe prendere in esame un tetto di perdite del giro d'affari più elevato, di almeno il 50%. Nelle intenzioni del governo, inoltre, rientreranno tra i beneficiari dei nuovi ristori anche i professionisti.

Indennità Ristori 5, approvazione a fine gennaio: quando i pagamenti

Autonomi, possessori di partita Iva, professionisti e stagionali dovrebbero ricevere le indennità sulla base dei costi fissi sostenuti nel corso del periodo di emergenza sanitaria, in particolare dei sei mesi o dell'anno di riferimento, nel quale si è verificato il calo di fatturato.

I costi che verranno rimborsati, secondo le ultime indiscrezioni trapelate dal ministero dell'Economia, dovranno non essere stati già oggetto di precedenti aiuti. L'ipotesi ricalca gli indennizzi già adottati in Francia dove il governo ha annunciato indennità a favore delle imprese con oltre un milione di euro di fatturato a copertura fino al 70% dei costi fissi. L'elenco dei costi che verrebbe coperto con il decreto Ristori 5 è lungo: tuttavia, dalla cassa integrazione alle spese dei mutui o degli affitti, vari costi sono stati già totalmente o in parte coperti dal governo con le misure contenute nei precedenti decreti.

Pagamenti ristori gennaio 2021: previsioni non a breve termine

I tempi dei pagamenti dei nuovi ristori a favore delle imprese e degli autonomi tuttavia appaiono lunghi.

Intanto, a seconda del criterio che il governo adotterà, autonomi, imprese e professionisti saranno chiamati a un nuovo invio di dati. Tuttavia per l'approvazione del decreto si arriverà a fine gennaio se non oltre: dopo la battaglia del 19 gennaio al Senato della Repubblica, le Camere dovranno approvare il nuovo deficit ma per l'arrivo del nuovo decreto per gli aiuti alle imprese si dovranno superare le varie incognite tecniche e politiche nella definizione della platea dei beneficiari e dei costi da rimborsare.