È fissata al 1° marzo la domanda di uscita per le Pensioni anticipate dei lavoratori precoci che raggiungano nel corso del 2021 la quota 41. L'istanza può essere presentata anche successivamente alla scadenza di inizio marzo ma non oltre il 30 novembre prossimo: tuttavia, le domande presentate all'Inps in ritardo verranno prese in considerazione solo nel caso in cui risultino avanzante risorse finanziare stanziate per questa misura di pensione. Possono accedere alla quota 41 soltanto i contribuenti che rientrino in determinati parametri contributivi e socio-economici, a qualsiasi età di maturazione dei requisiti: sono tuttavia esclusi i lavoratori che ricadono interamente nel meccanismo contributivo.

Pensioni precoci, uscita quota 41: i requisiti

La pensione anticipata dei precoci con la quota 41 è prevista per i lavoratori che abbiano accumulato un numero di anni di versamenti pari a 41, dei quali uno dovrà essere stato versato interamente entro i 18 anni e 364 giorni, quindi prima del compimento del 19esimo anno di età. È necessario che i contributi non siano stati versati interamente nel sistema contributivo, dunque che i richiedenti abbiano anni di versamenti prima del 1° gennaio 1996 e ricadano nei sistemi misto o retributivo. Risultano pertanto esclusi i lavoratori che abbiano cominciato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995: in tal modo, la quota 41 di lavoratori precoci andrà esaurendosi progressivamente con l'uscita di tutti i lavoratori ricadenti nei sistemi pensionistici precedenti al contributivo.

Pensioni anticipate, chi può presentare domanda di uscita a quota 41

Possono andare in pensione anticipata con la quota 41 tutti i dipendenti pubblici e privati, gli iscritti alle gestioni commercianti, artigiani e alla gestione separata Inps. Sono inclusi anche i liberi professionisti iscritti agli albi che hanno la possibilità di cumulare i contributi raggiunti.

Tutti i richiedenti, inoltre, devono ricadere in una delle situazioni economiche e sociali già previste per l'Ape social: stato di disoccupazione e conclusione della Naspi da almeno tre mesi, invalidità di almeno il 74%, assistenza alla data della domanda all'Inps e da almeno sei mesi del coniuge o di un parente di primo grado convivente portatore di handicap, svolgimento di attività usuranti o gravose per almeno sette degli ultimi dieci anni o per sei degli ultimi sette.

Come presentare domanda Inps di pensione anticipata con quota 41 dei precoci

Per poter presentare domanda di pensione con la quota 41 dei precoci è necessario rivolgersi a un patronato oppure procedere telematicamente sul sito Inps entro il 1° marzo di ogni anno. È importante sottolineare che il requisito contributivo deve essere raggiunto entro la conclusione dell'anno in cui si presenta l'istanza. La domanda da presentare entro inizio marzo è la prima delle due previste per le uscite dei precoci: si tratta di un'istanza di certificazione dei requisiti al cui esito positivo dell'Inps il richiedente dovrà far seguire l'effettiva domanda di pensione. Nella seconda istanza il richiedente confermerà il raggiungimento dei requisiti e indicherà la cessazione del rapporto di lavoro e la data di decorrenza della pensione da precoce.

Ottenuta la pensione, il contribuente dovrà tener presente che per questa formula di pensionamento non è prevista la cumulabilità con i redditi da lavoro per il periodo intercorrente dal raggiungimento del requisito della quota 41 di contributi alla maturazione della pensione anticipata ordinaria (42 anni e dieci mesi per gli uomini, 41 e dieci mesi per le donne). Eventuali redditi da lavoro determineranno la sospensione del pagamento della pensione fino alla conclusione del divieto di cumulo con restituzione all'Inps delle mensilità già incassate.