Prime risposte del governo Draghi agli esuberi derivanti dalla crisi e alle misure che permettono l'uscita in anticipo fino a 60 mesi dei lavoratori rispetto alle Pensioni di vecchiaia o ai requisiti contributivi necessari per la pensione anticipata. È stato dato il via libera dal ministero del Lavoro alla pubblicazione della circolare Inps che sblocca il contratto di espansione, misura già adottata dal governo Conte I nel 2019 e rafforzata ulteriormente dalla legge di Bilancio 2021 che ha abbassato progressivamente fino a 250 il limite dei dipendenti all'interno dell'azienda per intraprendere la formula di pensionamento anticipato.

Ma l'ultimo interpello di Confindustria a Draghi ha posto all'attenzione del governo la formula del contratto di espansione da estendere anche alle piccole e medie imprese, un percorso che permetterebbe a quasi tutti i lavoratori del settore privato di poter usufruire dei requisiti vantaggiosi di uscita.

Pensioni anticipate con 37 anni e 10 mesi di contributi e pensione di vecchiaia a 62 anni: i vantaggi di uscita dello scivolo

Introdotto nell'estate del 2019 prima della caduta del governo Conte I, il contratto di espansione consente alle aziende di poter procedere con il ricambio generazionale dei propri dipendenti, mediante piani di riorganizzazione strutturale aziendale, favorendo l'uscita anticipata di cinque anni rispetto ai requisiti attualmente in vigore per le pensioni.

Il meccanismo, dunque, permette di scegliere la formula più vantaggiosa per la pensione del lavoratore con uscita a 62 anni nel caso in cui si anticipi rispetto ai 67 della pensione di vecchiaia o con 37 e 10 mesi di contributi per chi scelga di uscire prima rispetto ai 42 anni e 10 mesi delle pensioni anticipate con i requisiti della riforma Fornero.

A vantaggio dei datori di lavoro ci sono i due anni finanziati dallo Stato mediante il ricorso alla Naspi, un meccanismo che risulta premiante e confermato proprio dal decreto numero 41 del 2021, il cosiddetto "Sostegni", emanato nella giornata del 19 marzo scorso. Il provvedimento integra la disciplina in merito al blocco dei licenziamenti.

Ai lavoratori, infatti, spetta un doppio premio, consistente nel riconoscimento dell'indennità di disoccupazione Naspi, nel caso in cui riescano ad accordarsi con l'azienda per risolvere il proprio rapporto di lavoro. La proroga del blocco dei licenziamenti operata dal decreto Sostegni non va a escludere i casi in cui, pertanto, i dipendenti delle imprese accettino gli incentivi all'esodo, ovvero di risolvere il proprio rapporto di lavoro beneficiando per due anni della Naspi secondo quanto confermato dal comma 11 dell'articolo 8 del decreto legge 41/2021.

Scivolo pensioni in sostituzione della quota 100 e in assenza della riforma delle pensioni 2021

Il contratto di espansione potrebbe diventare una delle misure di pensione anticipata, già in vigore e dalle risorse economiche stanziate, che il governo Draghi potrebbe adottare su una più ampia platea di lavoratori proprio per contrastare la crisi economica scaturita dall'emergenza coronavirus.

In assenza di una riforma delle pensioni che era stata programmata proprio per il 2021 in vista della sostituzione della quota 100 che terminerà la sperimentazione il prossimo 31 dicembre, il governo Draghi starebbe ragionando sul rafforzamento dello strumento dello scivolo pensionistico a basso impatto sui conti statali.

Nella legge di Bilancio 2021 sono state messe in campo risorse per 117 milioni di euro per le uscite degli esuberi delle imprese, ma l'abbassamento dei requisiti aziendali per arrivare all'accordo sindacale potrebbe permettere a decine di migliaia di lavoratori di agganciare la formula di pensione uscendo fino a cinque anni prima dal lavoro. Confindustria porta avanti le richieste delle imprese di riorganizzazione aziendale e di ricambio generazionale mediante l'inclusione anche di quelle più piccole allo strumento dell'esodo.

E il dossier degli imprenditori è finito sul tavolo di Mario Draghi che potrebbe decidere di abbassare a 100-150 il numero dei dipendenti aziendali necessario per intraprendere l'accordo per il contratto di espansione, con una dote aggiuntiva tutto sommato non onerosa rispetto alla quota 100 e stimabile tra i 600 e gli 800 milioni di euro.

Pensioni anticipate con cinque anni di sconto per quasi tutti: requisiti e vantaggi delle nuove assunzioni

L'apertura al "quasi tutti" delle pensioni anticipate con scivolo dei lavoratori prossimi alla pensione è già stato preceduto dalla legge di Bilancio 2021 che ha abbassato a 250 il numero dei dipendenti aziendali per ricorrere al contratto di espansione.

Iniziato dai 1.000 del 2019, poi dimezzato a 500, la possibilità dello sconto Naspi per due o tre anni (per le grandi imprese con oltre 1.000 dipendenti) si affianca ad altri strumenti a vantaggio dei datori di lavoro e dei lavoratori stessi, con la possibilità di usufruire di 18 settimane di cassa integrazione o della riduzione dell'orario lavorativo fino al 30%, oltre alla riduzione del pagamento dei contributi previdenziali a un importo equivalente alla somma della contribuzione figurativa.

E la fase del rilancio dell'economia post-Covid potrebbe passare proprio per un abbassamento ulteriore del numero dei dipendenti in linea anche con i programmi della Comunità europea che promuove piani di riorganizzazione e ristrutturazione del personale. L'obiettivo è quello di garantire almeno un nuovo assunto ogni tre pensionamenti anticipati. E questo garantirebbe alle imprese di allungare lo sconto Naspi con ulteriori 12 mesi.