Il nuovo decreto Sostegni Bis approvato qualche giorno fa in Consiglio dei Ministri che vale circa 40 miliardi, prevede contributi a fondo perduto in tre forme diverse, con l’obiettivo di coprire la maggior parte della platea delle partite Iva, dei professionisti ordinistici e non e delle imprese colpite dai pesanti riflessi economici della pandemia. Al centro dell'attenzione vi sarebbero infatti altri 370 mila titolari di nuove partite IVA. L'ammontare del sussidio dovrebbe tener conto sia del criterio dell'utile di esercizio, sia del criterio del fatturato.

Partite Iva, professionisti e imprese: verso tre forme di contributi a fondo perduto

Nel dettaglio ecco i diversi meccanismi proposti dal governo per stabilire gli importi degli aiuti economici, da destinare alle partite IVA, ma anche ad avvocati, commercialisti e architetti, in base a diversi requisiti:

  • il primo meccanismo consiste nell'erogazione automatica di un contributo nuovo di pari importo, di quello già erogato con il vecchio decreto sostegni. In tal caso non sarà necessario inoltrare alcuna istanza. L'accredito quindi avverrà con le stesse modalità del precedente, sempre che alla data di entrata in vigore del decreto i destinatari abbiano la partita Iva attiva, e non abbiano già restituito il contributo indebitamente percepito.
  • dovrebbe poi esser introdotta una nuova formula che si basa sul confronto tra il periodo primo aprile 2020-31 marzo 2021 e il periodo primo aprile 2019-31 marzo 2020 e che permette di includere una platea di beneficiari che non aveva i requisiti previsti dal primo Decreto Sostegni. In tal caso è necessario inoltrare una specifica istanza in via telematica;
  • viene previsto anche un conguaglio di fine anno, ovvero un saldo finale di contributi a fondo perduto per coloro che hanno avuto un peggioramento del risultato economico d’esercizio nel periodo d’imposta 31 dicembre 2019 - 31 dicembre 2020. Bisogna che la dichiarazione dei redditi venga presentata entro il 10 settembre. Gli importi dovrebbero esser calcolati sempre applicando una specifica percentuale, che verrà definita con decreto del MEF, anche se il contributo dovrà sempre rispettare il limite dei 150mila euro. Anche in tal caso però è necessario predisporre apposita domanda all’Agenzia delle Entrate scegliendo fra l'accredito diretto e il credito d'imposta.

Percentuali del contributo per chi invece non ha beneficiato del vecchio contributo del DL Sostegni

I beneficiari del contributo calcolato prendendo come riferimento la perdita del fatturato del periodo 1° aprile 2020-31 marzo 2021 hanno diritto alle stesse percentuali previste per la formula standard del primo DL Sostegni.

In particolare l'ammontare dovrebbe esser pari al:

  • 90% per i soggetti con ricavi non sopra i 100mila euro;
  • 70% per i soggetti con ricavi da 100mila euro e fino a 400mila euro;
  • 50% da 400 mila a 1 milione;
  • 40% 1-5 milioni;
  • 30% 5-10 milioni.

L’importo del contributo non può essere superiore a 150mila euro. Fra le altre misure previste nel decreto sostegni bis vi sarebbero anche la Naspi, l'introduzione del nuovo contratto di rioccupazione, una proroga di sei mesi della Cigs per cessazione per le aziende di particolare rilevanza strategica sul territori, altre 4 mensilità di Reddito di emergenza (giugno-settembre). Dovrebbe esser confermata anche l'indennità da 1.600 euro per i lavoratori stagionali e di turismo e spettacolo.

In arrivo anche la proroga fino al 30 giugno del termine di sospensione delle cartelle fiscali e dei pignoramenti. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati dell'Agenzia delle Entrate nel periodo dal 1 maggio 2021 alla data di entrata in vigore del presente decreto.